La FIAT ha creato degli autentici capolavori in passato. Già 100 anni fa è stata prodotta una vettura iconica con un motore geniale.
La storia della FIAT è impregnata di straordinari progetti che hanno fatto grande la famiglia Agnelli. Già dal 1921 al 1922 era stata realizzata una vettura chiamata 520, meglio nota con il nome “Superfiat”, rivoluzionaria. La seconda vettura con la stessa denominazione venne invece realizzata dal 1927 al 1931.
Si trattò della prima vettura della FIAT ad avere la guida a sinistra e fu anche la prima delle automobili del marchio del Lingotto con un motore 6 cilindri. Il modello vantava un motore più piccolo che sprigionava una potenza minore rispetto alla “Superfiat”. Il propulsore ai tempi era un portento, infatti, disponeva di una cilindrata di 2244 cm³ con sei cilindri in linea da 46 cavalli. Era a trazione posteriore con quattro portiere e sembrava una carrozza. Ebbe un grosso impatto in Italia e venne venduta in versione berlina, landaulet, limousine, cabriolet e torpedo a 2, 4 o 5 posti.
L’innovazione FIAT con la 520
La trasmissione della vettura era con un cambio a quattro rapporti. Aveva la trazione posteriore e vantava quattro freni a tamburo. Dopo i test effettuati sulla 520 precedente, l’auto italiana venne svelata per la prima volta nella produzione di serie con l’accensione a spinterogeno. Ai tempi le vetture erano molto rudimentali e lo sterzo era posto centralmente con la posizione di guida a destra. All’epoca non c’era comunque una normativa che regolamentava il flusso dei veicoli a destra oppure a sinistra della carreggiata.
Con la diffusione delle vetture, anche in Italia, si scelse di propendere per la guida a sinistra. La 520 fu tra le prime vetture ad avere questa guida. Potete dare una occhiata al video in alto del canale YouTube CD International Cars. Nel 1928 arrivò la 521, ma la produzione continuò fino 1931 con più di 20.000 unità prodotte. Nel 1928 venne realizzata la “Fiat 520 T”, destinata ad essere Taxi. Prende il posto della “Fiat 501 T” ed aveva una carrozzeria landaulet con quattro posti. Aveva un motore da 6 cilindri di 1866 cm³ di cilindrata che sprigionava 35 cavalli di potenza. Ne furono commercializzate più di 600 esemplari. Un esempio della straordinaria capacità degli ingegneri torinesi di apportare delle novità che hanno fatto scuola con i modelli successivi.