I carburanti costano sempre di più a causa delle svariate imposte che gonfiano i prezzi dai distributori. Scopriamo i valori reali esentasse.
In un mondo immaginario e meraviglioso gli automobilisti non dovrebbero essere soggetti ad un sistema di tassazione su beni di primaria necessità. Il costo del prodotto andrebbe garantito, ma perché pagare per tutti gli errori e i disastri compiuti dai precedenti Governi? E’ una domanda retorica che sarà venuta in testa a tutti coloro che ogni volta che si avvicinano ad un distributore e alzano gli occhi al cielo per guardare i prezzi di giornata segnalati sui tabelloni.
Qualsiasi sia il vostro patrimonio la sensazione di subire una rapina legalizzata l’avrete avvertita, specialmente nei difficili anni della crisi pandemica, acuita dall’invasione russa in Ucraina, che provocò un rialzo clamoroso dei carburanti. Nel 2023 il prezzo medio della benzina ha raggiunto livelli record. La situazione è, leggermente, migliorata nel 2024. E’ già prevista una nuova batosta nel 2025.
I prezzi reali della benzina
Sui prezzi alla pompa pesano attualmente più di 1 euro al litro (quasi il 60% del totale), pagato per le accise e l’Iva. Dati che vi faranno arrabbiare. La differenza maggiore tra le due imposte è questa: le prime sono una tassa che lo Stato mette sulla fabbricazione o nella vendita di prodotti di consumo; a differenza dell’Iva, che si applica percentualmente al prezzo di qualsiasi merce o servizio, le accise sono piazzate su un numero limitato di categorie di prodotti e non vengono applicate in percentuale, ma secondo quantità imposte a livello statale.
Assoutenti, speculazioni a parte, visti i profitti extra sull’Iva, ha denunciato in passato i prezzi più alti dei carburanti, chiedendo al Governo di ridurre le accise. Sono arrivate misure solo temporanee che hanno tamponato per un po’ l’emorragia. Per l’esattezza il fisco incide per il 57% sul prezzo della benzina e per il 52% su quello del gasolio. Le stime del Garante per la sorveglianza dei prezzi mettono in luce una realtà inquietante. Senza le 19 accise carburanti (introdotte nel 1936) e il carico dell’IVA il costo di un litro di benzina senza accise in Italia sarebbe oggi di circa 0,80 euro.
In basi ai dati forniti dalla rivelazione Mise del febbraio 2024, abbiamo appurato che su ogni litro di benzina gli italiani pagano circa 1,06 euro di tasse (IVA e accise). Di questi, 0,724 euro sono attribuiti alle accise e 0,334 euro all’IVA. Avremmo, senza il carico fiscale aggiuntivo, una cifra in linea con i guadagni. Purtroppo dobbiamo tornare ad una realtà fatta di sguardi meravigliati e imprecazioni ad ogni rifornimento di carburante.