C’era una volta una istituzione chiamata FIAT che faceva gola agli italiani. Oggi le dinamiche sono molto cambiate e a contribuire al disamoramento ci hanno pensato politiche esterofile opinabili.
La FIAT è ancora l’immagine del Made in Italy? Dopo la fusione tra FCA e PSA l’impronta è sempre più, marcatamente, francese. L’erede di Gianni Agnelli, John Elkann, ha scelto di legarsi ai cugini transalpini per una nuova era che ha messo spalle al muro la vecchia gestione. La FIAT, da quando è nata, ha concepito vetture per gli italiani e per i contesti urbani del Belpaese, mentre oggi ha cambiato indirizzo.
Sebbene i vertici del marchio piemontese hanno puntato sulla tecnologia alla spina. Decisione presa nonostante le vetture elettriche non abbiano nessun appeal alle nostre latitudini, e nata anche dalla dead line imposta dai politici europei sui motori a combustione interna. Attardati su tale innovazione epocale, la FIAT ha deciso di lanciare la 500 in salsa elettrica a cui hanno fatto seguito la 600, la Topolino, la Nuova Grande Panda e persino l’e-Doblò 100% elettrico.
I puristi avrebbero preferito avere nel listino una nuova compatta come la Punto o una sportiva come la Barchetta piuttosto che una serie di EV che con il passato condividono solo il nome. Le FIAT, solitamente, erano caratterizzate da un design aggraziato, mentre le ultime vetture in listino hanno perso i connotati stilistici del passato. Crossover e SUV non rientravano nel linguaggio del brand. La Topolino, ad esempio, è una Citroen AMI e i prossimi modelli che arriveranno spingono sempre più verso un design transalpino.
FIAT: crisi d’identità e prezzi proibitivi
Per una vita le FIAT hanno rappresentato un porto sicuro per gli italiani. La Panda era, realmente, una vettura alla portata del popolo. Basta sfogliare oggi i prezzi della gamma per rimanere stupiti di quanto siano cresciuti negli ultimi 10 anni. Questo rialzo ha permesso a marchi come Dacia di rosicchiare, gradualmente, parte della clientela che un tempo avrebbe preferito il prodotto nostrano. Inoltre, l’affidabilità di brand come Toyota e VW hanno convinto tanti a non scegliere più FIAT.
A confermare questo trend, iniziato ad agosto scorso, ci sono i dati delle immatricolazioni di auto nuove in Italia a ottobre 2024 che vedono il marchio torinese al terzo posto dietro a Volkswagen e Toyota. Il mese scorso sono state infatti immatricolate in Italia 10.928 auto Volkswagen, 10.630 Toyota e 9.194 FIAT. Per il brand degli Agnelli la tendenza si traduce in un -13,9% nei primi 9 mesi del 2024, mentre Toyota e Volkswagen hanno marcato, rispettivamente, un +25,84% e un -2,56% rispetto al 2023.