La Nissan non sta vivendo una fase positiva, ed ha preso una decisione che ha sorpreso tutti. Vediamo cosa ha scelto di fare il gigante nipponico.
Non sono tempi facili per i vari brand impegnati nel mercato dell’auto, ed anche i più grandi colossi devono affrontare periodi di grande difficoltà. In Europa conosciamo bene la situazione che vivono gruppi di dimensioni enormi come Stellantis e Volkswagen, ed a loro si va ora ad aggiungere un altro marchio molto noto. Stiamo parlando della Nissan, che a causa di un bilancio che fa fatica, ha scelto di ridimensionare i legami con la Mitsubishi, come riportato dal sito web “Quattroruote.it“.
Secondo quanto emerso, la casa giapponese ha scelto di vendere la bellezza di 148.028.300 azioni, pari al 10,2% del capitale, ed ha così ridotto la propria partecipazione nel marchio connazionale dal 34,07% al 24,05%. Dal canto suo, la Mitsubishi andrà così a riacquistare i propri titoli, per un esborso complessivo di 68,6 miliardi di yen, per poi andare ad optare per una cancellazione parziali, annullando il 2% delle azioni, circa 29.805.650 per la precisione. La situazione della Nissan, come avrete potuto comprendere, non è delle migliori, e si è dovuto correre ai ripari.
Ma per quale motivo un colosso del calibro della Nissan si è ritrovato costretto a prendere una decisione di questo tipo? Il fatturato, rispetto allo scorso anno, è diminuito di ben 79,1 miliardi di yen, a 5.984 miliardi. Inoltre, anche l’utile operativo è crollato, scendendo a quota 32,9 miliardi, dopo averne persi ben 303,8. La pubblicazione dei risultati finanziari, avvenuta proprio in queste ore, ha fotografato una situazione di emergenza, con il margine di contrazione che è pari allo 0,5%, dal 5,6% che corrispondeva al dato precedente.
Inoltre, i profitti sono crollati da 277 a 19,2 miliardi di yen, e tutto questo, ovviamente, non può che avere una spiegazione. Le vendite globali della Nissan sono crollate ad 1,6 milioni di unità, ed anche i maggiori oneri commercialinon hanno di certo contribuito al miglioramento della situazione, ed è prevista anche una revisione a ribasso riguardo alle prospettive su ricavi ed utili al 31 di marzo prossimo. Inoltre, verrà tagliata anche la capacità produttiva globale del 20%, e c’è anche l’ultima mazzata. Ben 9.000 posti di lavoro verranno tagliati.
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