La famiglia Agnelli ha sempre avuto un certo fiuto per gli affari, ed oggi vi riporteremo a quando John Elkann ha scelto di investire nelle moto.
Al giorno d’oggi, John Elkann è uno dei dirigenti d’azienda più famosi ed impegnati in assoluto, essendo sostanzialmente l’uomo più potente della famiglia Agnelli, denominato dal nonno Gianni come il suo erede. Come ben noto, John è il presidente di Stellantis, della Ferrari, di GEDI Gruppo Editoriale e della Fondazione Giovanni Agnelli, oltre che CEO di Exor, la holding finanziaria della famiglia Agnelli che vanta ormai una storia quasi centenaria, essendo nata nel lontano 1927.
John Elkann ha un patrimonio pari a 2,6 miliardi di dollari secondo quanto riportato da Forbes, un gruzzoletto non da poco, ma c’era da aspettarselo. Quando si ha un potenziale economico di questo tipo, è normale investire tanto in progetti semi-sconosciuti, nella speranza che essi possano fruttare importanti entrate in chiave futura. Exor ha da tempo investito in una start-up indiana che si occupa di moto elettriche, un settore che potrebbe crescere molto in chiave futura, ma che, al momento, sta ancora zoppicando.
Oggi facciamo un salto indietro nel tempo di circa un paio d’anni, per parlarvi di un investimento che John Elkann ha scelto di fare in un campo del tutto nuovo. Vi stiamo parlando dell’investimento di ben 10 milioni di dollari fatto da Exor in Ultraviolette Automotive, azienda che produce moto elettriche. Si tratta di una start-up indiana al lavoro sullo sviluppo di un ciclomotore ad emissioni zero, e pare che Exor oggi possieda circa il 3,5% del capitale di Ultraviolette. La valutazione dovrebbe superare i 300 milioni di dollari.
Si tratta di un valore che, almeno all’epoca, era molto elevato per una start-up che al momento dell’ingresso di John Elkann e soci era ancora a secco sul fronte dei ricavi, ma l’investimento di Exor è giustificato dalla grande aspettativa di crescita delle moto elettriche in India. Va detto che le moto ad emissioni zero, in questi due anni, non hanno di certo fatto quel passo in avanti in cui si poteva sperare, in un settore che si è sviluppato ancor meno rispetto a quello delle auto alimentate a batteria. Ultraviolette nel 2022 parlò di 65 mila ordini per il suo primo modello, denominato F77, e sarà interessante capire se, in futuro, la situazione potrà stabilizzarsi in favore di questo settore.
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