Oggi vi parleremo di un motore Piaggio che è stato usato negli anni Cinquanta sulla famosa “Vespa del mare”. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
Nella giornata odierna, vi parliamo di un motore davvero molto curioso, che è entrato nella storia del brand Piaggio, uno dei più grandi e famosi gruppi mondiali in termini di due ruote, un orgoglio italiano con sede a Pontedera. Il motore è noto a tutti con il nome Moscone, ed equipaggia la famosa Vespa del mare, una piccola barca molto utilizzata nel dopoguerra, un due cilindri che, per l’epoca in cui era stato realizzato, rappresentava una vera e propria rivoluzione.
Secondo quanto riportato dal sito web de “La Gazzetta dello Sport“, all’epoca era venduto ad appena 98.000 lire, ma oggi c’è qualcuno che lo vende sul web a ben 1.500 euro. La Piaggio si occupava di motorizzare l’Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale, ed il 23 di aprile del 1946 fu brevettata la mitica Vespa, quella a due ruote, sul progetto dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, che ottenne un successo sin da subito eccezionale.
Andando ad analizzare il motore Moscone di casa Piaggio, va detto che le sue origini risalgono addirittura agli anni Trenta, quando ottenne degli ottimi risultati nelle gare sportive internazionali. Esse si avvalevano di motori di grandi cilindrata, che arrivavano a toccare importanti prestazioni. Dopo la guerra però, serviva velocizzare la diffusione del fuoribordo nel campo del pratico impiego, sia a scopo turistico che utilitario. Enrico Piaggio capì che era necessario fornire un contributo sul fronte della motorizzazione via mare, andando così a sviluppare questo motore, con il progetto guidato proprio da D’Ascanio e dal suo staff.
Si iniziò a ragionare sullo sviluppo della pompa rotativa, preposta al raffreddamento del motore, deciso per il nuovo progetto ad acqua e non ad aria. Nel 1948 si procedette alla progettazione vera e propria, sino a realizzare il Motore, utilizzato per la “Vespa del mare”. Era un motore a due cilindri orizzontali sovrapposti, con distribuzione comandata dall’albero motore e 99,5 cc di cilindrata, con 40 mm di alesaggio e 39,6 mm di corsa. Piaggio ottenne subito la fiducia nel settore turistico ed anche in quello dei pescatori, che ne fecero un massiccio utilizzo. Al giorno d’oggi, è possibile osservare presso il Museo della casa di Pontedera un esemplare che risale al 1957, e che ci affascina ancora molto.
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