Oggi vi parleremo di una FIAT a metano che era davvero competitiva, e che sfruttava il metano come carburante. Ecco tutti i dettagli su di lei.
Al giorno d’oggi, si sente parlare sempre meno delle auto a metano, che all’inizio degli anni Dieci raggiunsero il picco della loro popolarità, facendo segnare dei risultati molto interessanti sotto il profilo delle vendite. Il loro crollo è iniziato già da tempo, ma la mazzata finale arrivò nel 2022, con lo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina. Per via del conflitto, i prezzi del gas naturale sono schizzati anche a 3 euro al kg, cosa che ha sconsigliato a tutti di procedere all’acquisto di vetture simili.
Ad oggi, il settore delle auto a metano non si è affatto ripreso e ne vengono vendute pochissime al mese, tant’è che si può parlare della fine della loro era, al contrario di quelle a GPL. Sul fronte delle prestazioni, il metano non è mai stato un fulmine di guerra, ma oggi vi parleremo di un modello che era invece molto prestazione, e che ha permesso alla FIAT di togliersi delle grandi soddisfazioni. Andiamolo a scoprire nei suoi particolari.
Le auto a metano non hanno mai preso parte a competizioni mondiali sul fronte del motorsport, anche se qualche apparizione, a livelli più bassi, c’è stata, ed in un passato non troppo lontano. L’Ecomotori Racing Team, che nacque dal magazine omonimo, decise di partecipare al Campionato Mondiale FIA Alternative Energies ed al Campionato Italiano Energie Alternative. Nel 2012, sotto la direzione di Nicola Ventura, prese il via di questi campionati con una FIAT 500 Abarth, che venne modificata con l’aggiunta di un impianto per il metano. L’impianto era firmato Cavagna/Bigas, ed il modello fu rinominato 500 EcoAbarth. I risultati, come già preannunciato, furono davvero ottimi e stupirono il mondo delle quattro ruote.
Infatti, questa vettura vinse i titoli italiani CSAI Energie Alternative Piloti e Navigatori, ma anche quelli mondiali per quanto riguarda i Piloti ed i Costruttori. Dunque, per la prima volta nella storia, un’auto alimentata a metano si impose vincendo un titolo mondiale FIA. Inoltre, l’anno successivo, l’Abarth tornò a vincere un titolo costruttori dopo un digiuno che era durato per ben 46 anni. La soddisfazione fu enorme, ed in pochi avrebbero potuto immaginare che solo una decina di anni dopo, il metano sarebbe praticamente morto.
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