Oggi vi parleremo di una FIAT davvero speciale, che ha chiuso un’era in un certo senso. Ecco perché è così particolare rispetto alle altre.
Il mondo delle quattro ruote è in continua evoluzione, e rispetto a diversi anni fa, ci troviamo di fronte quasi più a dei computer piuttosto che a delle auto. In passato, le tecnologie erano davvero spartani, così come gli abitacoli e le forme generali delle vetture, che oggi hanno un aspetto nettamente più avanzato. La FIAT ha iniziato a produrre delle auto elettriche ormai da qualche anno, ma la nostra intenzione, nella giornata di oggi, è quella di portarvi indietro nel tempo, per raccontarvi una storia davvero interessante.
Infatti, vi parleremo di una FIAT che aveva in comune un aspetto con le Ferrari, ed anche con tante altre vetture con potenze esagerate, ma come potrete immaginare, la vettura della casa di Torino aveva una spinta nettamente inferiore alle supercar. Ora che il mistero si è infittito, infondendo in voi una certa curiosità, andiamo a scoprire di quale vettura si tratta, e se avete qualche anno in più sulle spalle, ci sono buonissime probabilità che l’abbiate guidata.
FIAT, ecco la storia della mitica 126
Dagli anni Cinquanta in poi, l’automobile divenne pian piano di pubblico dominio, sino a diventare un bene comune. Una delle preferite dagli italiani, senza troppi dubbi, fu la FIAT 126, una delle superutilitarie più vendute di sempre, con ben 4.600.000 esemplari prodotti tra il 1972 ed il 2000. Dunque, la produzione durò per quasi tre decenni, un arco di tempo inimmaginabile per le auto di oggi.
Sul fronte dell’Europa Occidentale, tanto per essere ancor più precisi, fu prodotta fino al 1991, mentre, in Polonia, dove la sua costruzione andò avanti sino al nuovo millennio. Il peso era di circa 580-620 kg, a seconda della versione, e veniva assemblata presso gli stabilimenti di Cassino, Desio, Termini Imerese, Tychy e Bielsko-Biala. Tra le su eredi più note c’è sicuramente la Panda, ed il disegno fu realizzato, per il Centro Stile della casa di Torino, da Sergio Sartorelli.
Vi abbiamo anticipato che, per certi versi, fu una vettura storica, ed è arrivato il momento di scoprirne il motivo. La FIAT 126 fu l’ultima vettura di questo brand a montare un motore posteriore con trazione posteriore, ed è proprio l’aspetto motoristico che la avvicina alla Ferrari. La gran parte delle auto del Cavallino, infatti, monta questo tipo di motore posteriore, così come tante auto ad alta potenza.