I motori a benzina e diesel stanno andando verso la fine di un’era. Le notizie che arrivano dall’Europa non faranno dormire sogni tranquilli agli italiani.
I puristi amano e sempre ameranno le auto a benzina e diesel. Nonostante la presa di posizione dell’Unione Europea sulle vetture termiche vi sono milioni di automobilisti che piuttosto che sfruttare gli Ecobonus e passare alla tecnologia alla spina hanno preferito tenersi strette le care vecchie auto con motori a combustione interna per puntare a non lasciare la strada vecchia per quella nuova.
A dimostrazione della validità di questa decisione c’è un mondo di problematiche che sta avvolgendo l’industria 2.0 dell’Automotive. Le EV sono care, si svalutano velocemente sul mercato dell’usato, lamentano continui guai tecnici e soprattutto non trasmettono il medesimo piacere di guida di un’auto tradizionale. Per perseguire gli obiettivi sul clima in sede europea avranno una incidenza forte anche sul mercato del lavoro.
Da Bruxelles è arrivata una notizia che non farà felici gli italiani. La clausola di revisione dei regolamenti che stabiliscono lo stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel nel 2035 si sta avvicinando. Wopke Hoekstra, il commissario europeo designato e responsabile del portafoglio, ha annunciato: “Clima, emissioni nette zero e crescita pulita”. Sono state pubblicate le risposte inviate agli europarlamentari in vista delle audizioni sulla sua nomina.
La decisione europea su motori a benzina e diesel
Le “linee guida politiche” emessa dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, secondo le quali si può “raggiungere la neutralità climatica entro il 2050” utile con “un’ampia gamma di tecnologie innovative, in aree che vanno dalla mobilità all’energia. Ad esempio, l’obiettivo di neutralità climatica per le auto entro il 2035 crea prevedibilità per investitori e produttori. Per arrivarci, sarà necessario un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, in cui gli e-fuel abbiano un ruolo da svolgere attraverso una modifica mirata del regolamento come parte della revisione prevista. Ciò è ulteriormente confermato nella mia lettera di incarico“.
Si evince che “la Commissione lavorerà quindi su questa modifica mirata come parte della revisione prevista nel 2026. Questo lavoro prenderà in considerazione anche la necessità di e-fuel in altri settori, in cui non esistono alternative tecnologiche, come l’aviazione e il trasporto marittimo, tenendo conto della loro prevista scarsità, del processo di produzione ad alta intensità energetica e dei loro costi previsti“. La revisione della normativa resta quindi al 2026.