Si parla da tempo di un nuovo Codice della strada, il cui testo è stato approvato dalla commissione trasporti. Ora è atteso il responso del Senato.
Il nuovo Codice della strada è pronto per approdare in Senato, e la notizia è proprio di queste ultime ore. Si tratta di una grande novità per tutto il sistema stradale italiano, fortemente voluto dal Ministro Matteo Salvini, e di cui si iniziò a parlare da circa un anno e mezzo. Va detto che del nuovo Codice non si avevano notizie importanti da tempo, ma per fortuna, i tempi sono stati affrettati in questi giorni. 
In particolare, l’iter è andato avanti ed in queste ore ed il testo della riforma è stato licenziato dalla Commissione Trasporti, senza alcun tipo di modifica rispetto a quello trasmesso dalla Camera lo scorso marzo. Non sono stati inseriti i più di 500 emendamenti, ed ora si entrerà in Senato, in quello che sarà l’ultimo passaggio prima dell’approvazione definitiva. Dopo una lunga attesa, le regole delle nostre strade stanno per cambiare.
Codice della strada, attesa per l’arrivo in Senato
In base a quanto riportato da “Motor1.com“, il nuovo Codice della strada arriverà in quel di Palazzo Madama il prossimo 20 di novembre, e pare proprio che ne uscirà senza modifiche, né aggiunte né tagli. Secondo quanto emerso, la maggioranza ha intenzione di non effettuare nuovi passaggi alla Camera. Ci saranno diversi aggiornamenti in diversi aspetti del nostro sistema stradale rispetto a quello in vigore attualmente.
Nuove restrizioni, nello specifico, andranno a colpire i neopatentati, senza dimenticare punizioni più severe per chi utilizza lo smartphone alla guida o abbandona cani, oltre ad una regolamentazione più chiara degli autovelox e la circolazione sui monopattini elettrici. Sul fronte dei neopatentati, ci sarà dei cambiamenti sulla potenza delle auto che potranno guidare nei primi tre anni di patente. Più severi gli importi delle multe se si superano i limiti di velocità, ma anche per chi verrà trovato positivo agli alcolici o a sostanze stupefacenti alla guida. Siamo solo all’inizio di un inasprimento di tutte le regole.