La Ferrari vuole ripetere l’impresa di Austin anche in Messico, dove si corre ad oltre 2.000 metri di altitudine. Ecco le direttive da seguire.
Il mondiale di F1 è sbarcato a Città del Messico, dove va in scena uno degli appuntamenti più difficili da preparare per le squadre. Infatti, si corre ad oltre 2.000 metri di altitudine, con i motori che potranno offrire delle prestazioni molto elevate, permettendo ai vari team di caricare al massimo gli assetti delle loro monoposto. Infatti, in Messico si raggiungono delle velocità di punta elevatissime nonostante si vada in pista con ali simili a quelle di Monte-Carlo, e questo è un aspetto che può far sorridere Ferrari e soprattutto Mclaren, che va a nozze con tale configurazione.
La SF-24 dotata degli aggiornamenti tecnici portati a Monza funziona, ed è diventata una delle monoposto di riferimento, se non la migliore in assoluto come si è visto ad Austin. Sui lunghi curvoni texani, Charles Leclerc e Carlos Sainz sono stati letteralmente imprendibili, siglando una doppietta da sogno, impronosticabile alla vigilia. Come anticipato, in Messico si corre in altura, e questo è un aspetto su cui tutti i team devono lavorare profondamente.
Dopo l’1-2 di Austin, la Ferrari non può che guardare con ottimismo al Gran Premio del Messico, dove non ha mai vinto da quando si è tornati a correre da queste parti, ovvero dal 2015, nonostante le tre pole position ottenute. A 2.240 metri di altitudine, l’aria è molto rarefatta, con poco ossigeno, motivo per il quale serve andare con dei pacchetti aerodinamici specifici e da massimo carico. Come sottolineato da “Motorsport.com“, sono parecchi gli interventi a cui le squadre devono sottoporre le monoposto.
In primis, occorre aumentare la portata dell’impianto di raffreddamento, per poi intervenire anche sul sistema di sovralimentazione, in modo da compensare una notevole perdita di potenza che in alcuni casi può toccare picchi elevati di cavalli. L’ibrido giocherà un ruolo fondamentale per quanto riguarda il supporto al turbo, facendo in modo che non vengano persi quei cavalli e che si raggiungano le performance sopracitate.
Inoltre, sempre secondo la fonte che abbiamo nominato in precedenza, la Ferrari non dovrebbe provare il nuovo fondo durante la prima sessione di prove libere, visto che il tempo a disposizione verrà dedicato ai settaggi da trovare per l’utilizzo della mappatura dell’ibrido. Una nota a conclusione della nostra analisi riguarda la formazione dei piloti. Nelle prime libere ci sarà in macchina il giovane Oliver Bearman, che sarà col volante della SF-24 di Charles Leclerc. Il monegasco tornerà regolarmente in macchina nel pomeriggio.
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