La vita di un operaio della FIAT ha i suoi benefit. Andiamo a scoprire tutti i dettagli delle offerte e gli stipendi medi.
I tempi sono molto cambiati per gli operai italiani della FIAT. Un tempo bastavano 5 stipendi per comprare una 127. Oggi servirebbe un anno quasi di stipendi per acquistare una nuova Panda e già questo è un indice del cambiamento epocale. Un tempo chi lavorava per la Casa torinese aveva gli ospedali e la mutua privata MALF (cliniche private) pagate per se è per i propri familiari. C’erano le case FIAT con affitti super popolari e la Sisport che consentiva alla famiglia di fare sport a tutti i livelli. C’erano tantissime agevolazioni, tra cui l’abbonamento al Torino e alla Juventus a prezzi agevolati.
Non è un periodo brillante per il colosso italiano. vi sono ancora dei benefici ma la situazione è molto peggiorata con la globalizzazione e il trasferimento delle factory all’estero. Oggi il brand torinese fa parte del Gruppo Stellantis. Nel portfolio del colosso italo francese rientrano tantissimi marchi di alto profilo. Nata dalla fusione tra la Fiat Chrysler Automobiles e PSA, Stellantis ha sede legale ad Amsterdam, sede operativa a Hoofddorp e controlla 14 marchi automobilistici: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram Trucks e Vauxhall. I brand sono distribuiti, in termini di factory, in tutto il mondo. In basso vi faremo un parallelismo tra gli stipendi medi di un operaio italiano e uno americano.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, qualche anno fa, lo stipendio medio di un operaio della Casa torinese è di 1.350 € al mese. Lo stipendio dovrebbe essere rimasto lo stesso e per molti dipendenti, in cassa integrazione, la loro paga è decurtata di diverse centinaia di euro. Il sindacato Fiom Cgil parla di uno stipendio di circa 800 euro mensili per un operaio in CIG.
Negli Stati Uniti lo stipendio degli operari Stellantis è, leggermente, più alto di quello degli italiani, tanto che si parla di circa 1.550 € al mese. Agli operai nostrani lo stipendio è corrisposto per tredici mensilità con l’agognata tredicesima, mentre negli Stati Uniti vi sono solo 12 mensilità. Gli operai Chrysler possono beneficiare di maggiori bonus, come previsto dall’accordo tra l’azienda e il sindacato Uaw, legati alla produttività. Il cuneo fiscale che nel Belpaese è maggiore rispetto agli USA. Alle nostre latitudini le tasse sul lavoro possono superare il 50% della retribuzione, mentre negli Stati Uniti la percentuale si ferma al 35.
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