La Ferrari arriva a Città del Messico con le carte in regola per ripetere l’impresa di Austin, ma dovrà sfatare due maledizioni non da poco.
La F1 torna subito in azione per il Gran Premio del Messico, dove proseguirà la rincorsa della Ferrari al sogno mondiale costruttori, che manca ormai da 16 anni a questa parte. Il distacco dalla McLaren si è ridotto a 48 punti dopo la devastante doppietta di Austin, pista sulla quale Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno letteralmente dominato legge. Il Cavallino si è portato anche ad 8 lunghezze dalla Red Bull, che sembra essere una preda, non facile, ma abbordabile per questo finale di stagione.
Città del Messico porta con sé sempre tante insidie, per una serie di fattori. Si corre ad oltre 2.000 metri di altitudine, e nonostante due lunghi rettilinei, si va in pista con assetti ad altissimo carico aerodinamico. Infatti, l’altezza aiuta i motori a performare meglio, ed infatti si raggiungono delle velocità molto elevate pur con ali posteriori in stile Monte-Carlo. Questo aspetto potrebbe avvantaggiare la McLaren, che su tracciati come Budapest e Singapore, dove si utilizzava questo assetto, è stata inarrivabile. La Ferrari, tuttavia, è intenzionata a giocare le proprie carte al meglio, ma dovrà liberarsi di due maledizioni.
La Ferrari del 2024 ha messo in mostra una crescita evidente rispetto alla passata stagione, ma deve liberarsi del “mal di vittoria”, che quest’anno si è visto più volte. La prima maledizione da sfatare sarà legata appunto al bisogno di ripetersi subito, a pochi giorni dal successo di Austin, cosa che quest’anno non è mai accaduto. Ricordiamoci, ad esempio, cosa accadde dopo il dominio di Charles Leclerc a Monte-Carlo, quando si andò in Canada, dove la Rossa si ritirò con entrambe le auto dopo un week-end da incubo.
Dopo Monza, invece, Leclerc fece segnare la pole position a Baku dominando la prima parte di gara, ma una strategica non perfetta ed una scarsa difesa sulla McLaren di Oscar Piastri lo portarono a perdere un successo che era in tasca. Subito dopo, quando c’era bisogno di effettuare il salto decisivo in quel di Singapore, una qualifica disgraziata ha distrutto il week-end di Charles e di Carlos Sainz.
Inoltre, andrà sfatato il tabù di Città del Messico, dove la Ferrari non ha mai vinto dal 2015 in avanti, anno in cui si tornò a correre da queste parti. L’ultimo successo risale al 1990 e venne firmato da Alain Prost, nonostante le tre pole position che in questi anni sono state firmate, nel 2017 da Sebastian Vettel e nel 2019 e nel 2023 da Leclerc stesso. Per credere nel mondiale costruttori servirà invertire la rotta al più presto.
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