La diffusione delle auto elettriche è molto meno scontata di quello che si percepisce nella stanza dei bottoni dell’Unione Europea. Il Gruppo BMW ha preso una posizione chiara.
Sebbene stia investendo tantissimo nella transizione elettrica, il brand BMW ha scelto di usare la strada della verità in occasione degli incontri con la stampa nella kermesse parigina. Il futuro per ogni automobilista dovrebbe essere a misura di possibilità e gusto di ognuno. Una impostazione dall’alto non può mai giocare un ruolo positivo in una società civile.
La risposta la si può notare nei numeri di vendita delle elettriche, crollati a picco nei primi sei mesi del 2024. Il trend non sembra aver cambiato rotta nella seconda metà dell’anno con dati eloquenti. Le EV non piacciono e le ragioni sono molteplici, a partire da un costo d’acquisto proibitivo e a causa di una poca resa valoriale nel mercato dell’usato a causa dell’usura delle batterie agli ioni di litio. Una volta usate 10 anni abbondanti iniziano a perdere l’autonomia iniziale e devono essere sostituite con un ulteriore esborso di migliaia di euro.
Le auto alla spina, inoltre, necessiterebbero di una fitta rete di colonnine di ricarica sparse lungo il territorio con un inevitabile diffusione massiccia. Inoltre, il piacere di guida è limitato a causa dell’ingente peso dei pacchi batteria. Per questi e altri motivi gli italiani non sembrano interessati alle EV. In futuro potrebbero diffondersi piccole city car full electric per un uso urbano ma la Cina ha un evidente vantaggio sulla concorrenza nella fabbricazione delle batterie.
La posizione della BMW
“Una correzione dell’obiettivo BEV al 100% per il 2035 come parte di un pacchetto completo di riduzione della CO2 permetterebbe anche agli OEM europei di fare meno affidamento sulla Cina per le batterie”, ha sentenziato Zipse al Salone dell’Automobile di Parigi, come riportato dall’organo di stampa Reuters. “Per mantenere il percorso di successo, è essenziale un percorso rigorosamente agnostico in termini di tecnologia all’interno del quadro politico“, ha sancito l’a.d. di BMW.
Il governo tedesco ha fatto un’alleanza di sette nazioni contrarie al divieto. Alla fine, Germania e UE hanno raggiunto un compromesso con un’eccezione per i veicoli ICE che useranno carburanti sintetici o a zero emissioni di carbonio. Il Gruppo Volkswagen, in piena crisi a causa del lancio di una gamma di EV che non ha fatto il botto aspettato sul mercato, è in confusione. Vi sono gruppi che sono completamente a sfavore dell’elettrico. Le dichiarazioni del numero 1 di BMW non faranno piacere ai progressisti green che credono nella transizione elettrica dell’intero comparto motoristico.