Nel corso dell’estate, un brand statunitense è finito in fallimento, ed ha ora scelto di abbandonare il proprio quartier generale. Ecco la situazione.
Il mercato dell’auto non sta vivendo un periodo troppo felice, e questo ha delle conseguenze piuttosto serie sullo stato di salute dei vari costruttori. Conosciamo bene la situazione di colossi come il gruppo Stellantis o quello Volkswagen, che stanno vivendo la fase più difficile della loro storia. Il gruppo tedesco si appresta a dover chiudere addirittura degli stabilimenti in Germania, cosa che mai era accaduta in ben 87 anni di esistenza.
Uno dei motivi principali del crollo di questi giganti delle quattro ruote è l’eccessiva fiducia nel mondo delle auto elettriche, che non hanno prodotto i risultati sperati, nonostante degli investimenti miliardari. Nelle prossime righe, vi parleremo della decisione che è stata presa da un costruttore statunitense dopo essere fallito, con la bancarotta che è stata annunciata nel corso dell’estate passata. A seguito di questa decisione, si è optato per una scelta drastica che raramente si era vista in passato. Scopriamo i particolari di una vicenda che ha del surreale.
Auto, Fisker abbandona modelli nel quartier generale
Dopo mesi di agonia, la start-up statunitense Fisker ha dichiarato ufficialmente bancarotta nel corso del mese di luglio, dopo che neanche il tentativo di salvataggio da parte della Nissan era andato a buon fine. I SUV Ocean restanti, ovviamente tutti full electric, sono stati svenduti a prezzi compresi tra 2.500 e 16.000 dollari all’American Lease, una società di leasing statunitense, ma i guai non sono di certo finiti qui.
Per chi non lo sapesse, la gran parte di questi veicoli è stata richiamata per problemi tecnici, che rappresentavano un pericolo legato alla sicurezza. Inoltre, secondo quanto riportato dal sito web “Carscoops.com” nel corso delle ultime ore, Fisker sarebbe ancora nell’occhio del ciclone per un’altra motivazione. Nella ex sede di La Palma, in California, è scoppiato il caos dopo l’addio della Fisker, che ha lasciato i capannoni in completo disordine, come scoperto dalla Shamrock Properties, la proprietaria degli stabilimenti che ne ha ripreso il controllo il 27 di settembre scorso.
In sostanza, Fisker ha abbandonato al disordine lo stabilimento, lasciandovi anche dei modelli di argilla della decappottabile Ronin e di altri modelli. Insomma, da parte della start-up statunitense non c’è stato affatto un comportamento idoneo, da professionisti del settore, e la Shamrock ha fatto sapere che sarà necessario spendere decine di migliaia di dollari per le pulizie e la ristrutturazione dei locali.