La spinta europea verso l’elettrico ha portato i costruttori ha pensare più all’impatto ecologico che al piacere di guida. I puristi sono in rivolta.
C’era una volta il piacere di sedersi in un abitacolo di pelle vera, fatto di radica e zero tecnologie. Chi era un manico lo dimostrava a sé stesso senza ausili alla guida. Immancabile nel palmo della mano destra un cambio manuale che rispondeva ai comandi del piede sulla frizione. C’è stato un tempo in cui l’unico protagonista a bordo di una vettura era l’uomo e non la macchina.
Questa tendenza ha avuto un forte impatto anche nelle competizioni automobilistiche. Tutti i piloti sono diventati come dei robot radiocomandati dai box senza uno stile identitario. Chi sale a bordo di una monoposto attuale si trova davanti ad un volante futuristico che riporta alla mente la strumentazione di un jet. Lo stesso principio sta avvenendo con le dovute proporzioni anche al settore delle vetture stradali. A grandi passi ci si sta avvicinando ad un concetto di guida autonoma che favorirà, esclusivamente, le tasche dei grossi major.
Per questo motivo tantissimi brand hi-tech stanno puntando con decisione sull’industria dell’Automotive 2.0. Arriveranno veicoli Huawei e Google, semplicemente, perché si è snaturato il concetto stesso di automobile. Non più status symbol, le vetture sono diventate dei mezzi per spostarsi da un punto A ad un punto B. Non c’è anima né gusto alla guida, con gli automobilisti che sono diventati sempre più spettatori. Gli appassionati veri non possono far altro che guardarsi alle spalle e cercare una valida alternativa nelle vetture termiche del passato.
Il gusto della guida sportiva
Il cambio automatico ha già tolto del dinamismo alla guida ma il problema vero è arrivato con le batterie agli ioni di litio a bordo. Il peso delle EV è un fattore che limita fortemente il piacere di guida. L’eccessivo dialogo con la tecnologia a bordo rende quasi frustrante farsi capire da un robot programmato per facilitare la vita, ma che spesso complica la quotidianità dei guidatori. Le vetture moderne sono pensate per i giovani, tra l’altro, ma il potere d’acquisto è nelle mani di una generazione di adulti e anziani che è poco avvezzo alle novità hi-tech.
Tesla è diventata il punto di riferimento, presentando persino il primo veicolo autonomo senza volante né pedaliera e aprendo nuovi scenari. I puristi vorrebbero vetture agili e con motori tradizionali, senza le lungaggini della ricarica di una batteria agli ioni di litio. Le emozioni sono diventate sempre più rare in questa vita su strada, ma il futuro è una pagina bianca tutta da scrivere e non è detto che non si faccia un clamoroso passo indietro per rimettere al centro l’uomo e non lo spettatore passivo.