I vertici dell’Alfa Romeo, sotto la spinta progressista green del Gruppo Stellantis, avevano annunciato una gamma full electric entro pochi anni. Il dietrofront è di quelli che fa riflettere.
Uno dopo l’altro, tutti i più importanti costruttori di automobili in Europa stanno innestando la retromarcia sull’elettrico. Il motivo lo si può riscontrare nei numeri di vendita che sono più che pietosi nel Vecchio Continente. Fatta eccezione per qualche realtà ricca del Nord Europa, le EV non hanno avuto alcun impatto negli antiquati parchi auto circolanti.
Paesi come l’Italia, la Spagna, il Portogallo, la Grecia non si adegueranno mai completamente all’idea di una transizione alla spina. Brand come Alfa Romeo che hanno sempre costruito la loro fama sulla sportività termica senza compromessi avevano creduto, seriamente, che l’elettrico fosse sul punto di scalzare il dominio dei motori a combustione interna. Stellantis, tre anni fa, aveva annunciato che Alfa Romeo sarebbe passata al full electric nelle regioni dell’Europa allargata, del Nord America e della Cina entro il 2027.
Il CEO uscente di Alfa Jean-Philippe Imparato ha ammesso che la strategia green non è più praticabile. Sarebbe un suicidio commerciale, dopotutto. Al Salone dell’automobile di Parigi, il manager del brand del Biscione ha lasciato intendere che i motori termici probabilmente rimarranno in circolazione più a lungo di quanto inizialmente previsto. La dead line europea del 2035 non rappresenta più una reale preoccupazione per i puristi. La strada per il raggiungimento degli obiettivi sulle basse emissione di Co2 sarà percorribile in altri modi.
Imparato ha affermato ad Auto Express che Santo Ficili, il futuro CEO di Alfa Romeo, “ha la flessibilità” per adottare una gamma di propulsori più versatile per la nuova Stelvio e Giulia. I SUV alla spina non hanno avuto un impatto commerciale importante, vedasi anche i risultati della concorrenza, e quindi si punterà ancora su motorizzazioni termiche. Ciò risulterà possibile grazie alla piattaforma STLA Large, che ha già sostenuto il lancio della nuova Dodge Charger.
Si tratta, secondo i tecnici del Biscione, di una piattaforma “BEV-native” ma che può ospitare motori a benzina. Oltre a Dodge e Alfa Romeo, anche Chrysler e Maserati stanno producendo nuove auto su queste basi. Nella Charger, ad esempio, c’è un biturbo, 3,0 litri inline-six con 420 e 550 cavalli di potenza. La Stelvio di nuova generazione arriverà ufficialmente l’anno prossimo, con la nuovissima Giulia confermata per il 2026. Per la felicità dei puristi monteranno potenti ICE.
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