MotoGP, Ducati demolita dalle fondamenta: il boss vuota il sacco su Marquez

La Ducati ha preso una decisione rischiosa, volendo lasciare la strada vecchia per quella nuova. La critica su Marc Marquez è pungente.

Nel Motorsport vi sono due correnti di pensiero: quella che vuole che un dream team possa viaggiare a gonfie vele con due campioni e chi, invece, preferisce la divisione dei ruoli tra una prima e una seconda guida. Quando il vantaggio tecnico del mezzo è importante, come quello che da anni ha la Ducati sugli altri team, si può osare anche l’ingaggio di uno dei centauri più forti di tutti i tempi.

MotoGP, Ducati demolita dalle fondamenta
Marc Marquez contestato in Ducati (Ansa) Quattromania.it

Il concetto di due galli in un pollaio che si disturbano può valere per squadre che inseguono un obiettivo mondiale con una certa problematica di risultati. La Ducati Desmosedici è così più forte della concorrenza che i vertici non hanno temuto di rompere degli equilibri. Negli anni precedenti Pecco Bagnaia era stato favorito dalla presenza di un rider come Jack Miller, senza considerare gli alti e bassi dovuti dagli infortuni di Enea Bastianini.

Dalla prossima stagione il torinese dovrà vedersela contro un fenomeno messo a parità di condizioni. Marc aveva maggiormente bisogno di una Rossa per tornare a risentirsi un campione che la Casa emiliana stessa. La Ducati poteva decidere di promuovere anche Jorge Martin, dopo due anni da record in Pramac, ma ha preferito il blasone del grande nome che porterà anche tantissimi introiti sul piano commerciale. Detto addio al team satellite Pramac, dal 2025 vi saranno 6 Desmosedici di cui sole 3 ufficiali. La terza GP25 sarà guidata da Di Giannantonio del team VR46. Morbidelli, invece, guiderà una GP24. Confermato il team Gresini con Alex Marquez e Fermin Aldeguer. Martin proverà a far volare l’Aprilia, affiancato da Marco Bezzecchi. Bastianini, invece, ha firmato per il team satellite della KTM.

La critica alla Ducati

Se sta bene Marc Marquez non può essere messo in discussione. Dopo un anno di purgatorio in Gresini Racing tornerà a guidare la moto più veloce del lotto, dopo gli anni gloriosi in Honda. C’è chi non è d’accordo con la decisione della Casa di Borgo Panigale e ha tuonato: “L’anno prossimo ci sarà molta tensione nel loro box, anche se diranno di no“. Le parole di Paolo Campinoti, capo della squadra di Martin, hanno scosso l’ambiente.

La critica alla Ducati
La bordata a Ducati pe Marc Marquez (Ansa) Quattromania.it

Hanno preferito perdere persone che avevano la Ducati nel cuore, come me, Martin, che secondo me meritava una chance, e Bastianini. Tutto per una persona“, ha tuonato Campinoti, criticando duramente la Ducati per aver scommesso su Marc Marquez.

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