Gli affari per Stellantis viaggiano a gonfie vele e la Cina è vigile sui marchi del gruppo. Due brand sarebbero attenzionati da un major asiatico.
Il mercato elettrico sta proponendo una inedita sfida tra i marchi emergenti cinesi e la vecchia guardia del Vecchio Continente. Per fronteggiare l’offensiva asiatica sono nati dei potenti gruppi che stanno facendo vacillare le certezze dei produttori nostrani. Da quando FCA si è unita a PSA, i numeri hanno promosso la nascita di Stellantis.
Il colosso italo-francese, nel 2023, ha toccato la cifra record di 189,5 miliardi, con un incremento del 6% rispetto al già positivo 2022. L’utile netto, in crescita dell’11%, è salito a 18,6 miliardi di euro. Un balzo in avanti notevole che vede il Gruppo, nato dalla fusione tra PSA e FCA, in prima linea contro straordinarie potenze come Toyota, Volkswagen e l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Non tutti i marchi, però, nuotano in buone acque.
Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha parlato di eventuale vendita di marchi storici in caso di mancato rialzo dei fatturati. Stellantis possiede a oggi 13 marchi, più Leapmotor in Joint Venture e altri brand non in attività come Autobianchi e Innocenti, che hanno attirato l’interesse straniero. Le ultime indiscrezioni parlano di un’attenzione specifica della Cina verso Peugeot, Citroen e DS Automobiles.
Carlos Tavares ha annunciato di aver ricevuto delle offerte da potenziali colossi cinesi. Nel Paese del Dragone Rosso stanno proliferando nuovi brand di assoluto spessore alla ricerca di uno spazio nel Vecchio Continente. Persino nel mondo delle due ruote abbiamo assistito a collaborazioni eccellenti, Benelli in primis. Stellantis potrebbe riflettere sulle offerte ricevute, focalizzandosi più sul lato FCA e accettando cifre monstre. Per l’Italia potrebbe anche essere una buona notizia, ma la carta Peugeot ha un peso specifico molto elevato nell’economia del gruppo.
Citroen e DS Automobiles, ultimamente, hanno avuto un calo, e potrebbero essere sacrificabili. La cessione dei brand francesi porterebbe ad un nuovo asset più improntato si brand nostrani. Tavares, per ora, non ha mandato segnali alla Cina, ma a propri non si sente di escludere una cessione. John Elkann non ha commentato le illazioni che arrivano dalla Cina. Per ora si tratta, infatti, solo di voci di corridoio. Vi sono problemi negli Stati Uniti con un marchio che ha fatto la storia nell’off-road.
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