La vita di Gianni Agnelli potrebbe essere raccontata in un film per tutti gli obiettivi professionali che ha ottenuto. Scopriamo la sua strategia vincente.
Gianni Agnelli ha vissuto in una fase spettacolare del Belpaese. Figlio di Edoardo e di Virginia Bourbon del Monte, Gianni nacque il 12 marzo 1921 a Torino nella casa di famiglia a corso Matteotti. Il nonno era il senatore Giovanni Agnelli, fondatore insieme ad altri uomini di potere della FIAT. Il padre Edoardo morì tragicamente in un incidente aereo quando Gianni aveva solo 14 anni.
Nel 1953, a Strasburgo, si sposò nel castello di Osthoffen con Marella Caracciolo dei Principi di Castagneto. Sono nati due figli, Edoardo e Margherita. Il primo figlio sarebbe dovuto diventare l’erede dell’impero del padre. Edoardo si era scagliato contro il capitalismo, mettendosi in una posizione opposta al progetto dell’Avvocato. Per un uomo che doveva guidare una multinazionale con un business globale ramificato nell’industria metalmeccanica, nella moda e nei media sarebbe stato assurdo. Si tolse la vita, portando l’asset sul ramo di Margherita.
Oggi John Elkann, primogenito di Margherita Agnelli e Alain Elkann, guida Stellantis e il marchio Ferrari. E’ diventato l’erede di Gianni con largo anticipo, a causa della scomparsa di Edoardo. Il 30 aprile 1966, l’ex Presidente FIAT Vittorio Valletta propose, quale suo sostituto, il nome di Gianni Agnelli all’assemblea generale degli azionisti, che ne deliberò l’approvazione. Ora la Casa torinese è nelle mani di John Elkann, rientrante nella famiglia di Stellantis.
L’Avvocato era un uomo con dei gusti raffinati che aveva compreso come funzionava la mentalità degli italiani. La sua visione imprenditoriale ha seguito delle logiche tradizionaliste. Sotto la sua guida la FIAT si è espansa con l’acquisizione dell’Autobianchi, della Lancia, della Ferrari, dell’Abarth, dell’Alfa Romeo, della Maserati e dell’Innocenti, sino a diventare il potente gruppo che poi si è unito a PSA per la creazione di Stellantis.
Ha conquistato l’Italia e gli italiani in due importanti ambiti: l’industria dell’Automotive e il calcio. In entrambi i campi voleva vincere e questo l’ha portato a non lasciarsi sfuggire quasi nessuno dei marchi storici italiani che ha acquisito. La stessa mentalità l’ha trasmessa nel rettangolo di gioco e nel Motorsport. La Ferrari è diventata un punto di riferimento dopo la morte del Drake e la Juventus uno dei più prestigiosi club calcistici al mondo. Gianni Agnelli ha lasciato un profondo vuoto. Ha avuto una carriera da sogno e se oggi Stellantis è al top è grazie alle sue intuizioni.
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