Le auto elettriche non decollano a livello globale, ma in Italia fanno una particolare fatica. Ecco quali sono i motivi della crisi.
Quello delle auto elettriche è un vero e proprio tabù un Italia, un settore che non ne vuole sapere di entare nel cuore della clientela. Pensate che, a settembre del 2024, la quota di mercato delle BEV è ancora sotto al 4%, il che lo rende uno degli ultimi paesi che fanno parte dei principali mercati. Ciò fa ben capire quanto i clienti non abbiano la minima intenzione di dire addio al motore termico, preferendo puntare al massimo sulle ibride.
Ma quali sono i reali motivi delle poche vendite delle auto elettriche? Nella giornata di oggi, vi parleremo dei tre fattori chiave della loro scarsa diffusione, di cui si è discusso sul sito web “Virgilio.it“. Al momento, le BEV sembrano essere di fronte al momento peggiore della loro “carriera”, con i costruttori che iniziano anche a fare dei passi indietro per evitare il tracollo finanziario. E di soluzioni, all’orizzonte, ce ne sono ben poche.
Come potrete immaginare, il prezzo d’acquisto è il primo motivo per cui le auto elettriche non riescono a competere con le termiche. La famosa parità di prezzo tra queste ultime e le BEV tarda ad arrivare, tant’è che brand come Audi e Mercedes, tra le altre, hanno scelto di prolungare la produzione di motori termici ed ibridi, al contrario di quanto si era deciso in un primo momento.
Le auto elettriche costano tutte oltre i 20.000 euro, fatta eccezione per la Dacia Spring che potrebbe diventare vostra, promozioni ed incentivi esclusi, da 17.900 euro. Tuttavia, le prestazioni sono scarse e l’autonomia è limitata, e questo rende il suo prezzo comunque alto in rapporto a ciò che viene offerto. La scarsa autonomia è un altro dei fattori che spinge i clienti a restare lontano dalle BEV, dal momento che per fare un lungo viaggio occorre sempre programmare delle soste, ed è complesso cambiare mentalità in tal senso.
Ultimo, ma non per importanza, il tema dei lunghi tempi di ricarica, che richiedono anche svariate decine di minuti, un confronto imbarazzante con il rapido pieno di benzina o di gasolio. Le case continuano comunque ad investire e la tecnologia delle emissioni zero continua a fare passi da gigante, ma nel breve periodo, la situazione cambierà poco.
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