Il marchio in bancarotta ora rischia grosso: scatta un’altra indagine che può cambiare le carte in tavola

Un noto brand statunitense ha richiamato un gran numero di SUV, ma la decisione presa su di essi ha causato non poche polemiche.

I SUV sono i modelli che dominano il mercato, quelli più amati in assoluto da parte dei clienti. Verso di essi è scoppiata una sorta di mania, che ha portato ad una situazione di crisi gli altri segmenti, come quelli delle station wagon, delle berline e delle utilitarie di Segmento A. Il segreto dei modelli a ruote alte sta negli spaziosi interni, che garantiscono comfort importanti, soprattutto per i lunghi viaggi, ma anche per via di quel senso di sicurezza che forniscono al cliente.

Il marchio in bancarotta ora rischia grosso: scatta un'altra indagine che può cambiare le carte in tavola
SUV – Quattromania.it

Tutti i brand si sono dovuti organizzare, iniziando a produrre sempre più SUV e mettendo da parte quelle auto che, in passato, avevano fatto parte del loro DNA. Tuttavia, anche per chi produce Sport Utility Vehicle possono esserci periodi di grave, sino a giungere ad un vero e proprio fallimento. Questo è il caso della statunitense Fisker, che ora è nei guai fino al collo. Andiamo a scoprire, nei dettagli, quali sono gli ultimi aggiornamenti sul suo ultimo caso.

SUV, gli Stati Uniti d’America si schierano contro Fisker

Dopo le trattative fallite con la Nissan ad inizio estate, la start-up Fisker ha ufficialmente dichiarato il fallimento, bloccando del tutto la produzione dei suoi SUV ad emissioni zero, chiamati Ocean. In “magazzino”, al momento della bancarotta, erano rimasti 3.231 modelli, che sono stati svenduti ad una società di leasing, l’American Lease, per cifre comprese tra 2.500 e 16.000 dollari. Nulla se consideriamo che l’Ocean prima veniva venduta tra 38 e 61 mila dollari.

Fisker Ocean intervengono gli USA
Fisker Ocean in mostra (Fisker) – Quattromania.it

Nonostante il fallimento, Fisker ha dovuto affrontare altri guai seri, dal momento che un importante numero di SUV Ocean è stato richiamato per problemi alle maniglie delle porte, ma anche per via di un software difettoso e la non conformità con gli standard di sicurezza. Dunque, l’Ocean è un vero e proprio disastro anche sul fronte della sicurezza, e la Fisker sperava di poter far pagare i clienti stessi per le riparazioni, ma l’intenzione è stata stroncata sul nascere.

Infatti, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America ha definito illegale la volontà di far pagare ai clienti le riparazioni, dal momento che questa mossa va a violare il National Traffic and Motor Vehicle Safety Act. Inoltre, Fisker è al centro di un’altra indagine da parte di U.S. Securites and Exchange Commission, che contesta il piano di liquidazione dell’azienda.

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