La Ferrari realizzò una monoposto che portò a casa il titolo mondiale costruttori, anche per via di un motore molto particolare. I dettagli.
Il motorsport è sempre stato un punto di riferimento sul fronte della ricerca e dello sviluppo, con i costruttori che hanno portato al debutto soluzioni che poi si sono viste anche sulle auto tradizionali. Nella giornata odierna, vi racconteremo di qualcosa di ancor più estremo, vale a dire di una Ferrari che prese parte al mondiale di F1 con un motore ad iniezione ad acqua, che garantì dei risultati davvero stupefacenti alla casa di Maranello.
Per la precisione, fu utilizzato sulla 126 C2 del 1982 e sulla C3 del 1983, ed in entrambi i casi, arrivò il titolo costruttori. Nel 1982 sarebbe stato vinto anche il piloti, ma il terrificante incidente di Didier Pironi in Germania lo costrinse a saltare le ultime gare, e soprattutto ad interrompere la propria carriera per i danni alle gambe. La C2 fu un’auto maledetta, visto che durante le qualifiche del GP del Belgio, perse la vita Gilles Villeneuve, uno dei piloti Ferrari più amati di sempre. La monoposto, infatti, viene definita spesso bella, velocissima e dannata.
La Ferrari 126 C2 avrebbe avuto il potenziale per vincere entrambi i titoli, e solamente la malasorte riuscì a privare il Cavallino del Mondiale piloti. Restando sull’argomento odierno, è bene concentrarci sulla genialata del motore, che scatenò anche parecchie discussioni. La Rossa sviluppò ed utilizzò con beneficio l’Emulsystem tramite il motore Tipo 021, che fu montato sia sulla 126 C2 del 1982 che sulla C3 protagonista della stagione successiva, anche lei iridata tra i costruttori.
In sostanza, questo sistema permette di iniettare benzina con microgocce d’acqua, e pare che quest’ultima fosse contenuta dietro al sedile del pilota. Il sedile stesso svolgeva il ruolo di tanica, contenendo la bellezza di 20 litri d’acqua. I vantaggi del sistema di iniezione ad acqua erano molteplici, e furono uno dei motivi del successo di questa strepitosa monoposto.
Infatti, il motore della Ferrari non andava mai a surriscaldarsi, visto che il sistema dell’iniezione ad acqua abbassava la temperatura dei componenti. In questo modo, era scongiurato il fenomeno della detonazione, e l’affidabilità generale del veicolo ne andava a beneficiare. Infatti, nel 1982, se non per incidenti, quella vettura si ritirava molto raramente, al contrario della concorrenza. Peccato che la sfortuna fu causa di terribili tragedie, che hanno macchiato l’immagine di questa vettura.
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