La Nissan dovrà correre ai ripari per un problema tecnico inaspettato. Ecco quale modello riguarda e cosa sta accadendo.
Un marchio come Nissan dovrebbe garantire la massima affidabilità sul piano tecnico. Ben 23.887 esemplari della Nissan Leaf 2019-2020 sono stati richiamati a causa di una avaria tecnica sorprendente. Nel 2019 la Casa giapponese ha presentato il modello top di gamma chiamato Leaf e+ con un motore elettrico che sprigiona 214 cavalli ed una coppia massima di 340 N·m. La batteria da 62 kWh offre una autonomia dichiarata pari a 385 km nel ciclo WLTP su percorso misto e di 528 km nel percorso cittadino.
La vettura elettrica è super moderna ma ha i suoi grattacapi, sebbene la versione, ad inizio 2022, abbia avuto un restyling di metà carriera. La casa automobilistica giapponese ha annunciato che la batteria ad alto voltaggio è soggetta a surriscaldamento durante la ricarica rapida. Si tratta di un problema molto impattante. I clienti che hanno acquistato l’ultima versione della Leaf sono invitati a non effettuare la ricarica rapida sino al completamento della pratica di richiamo.
I modelli del 2019 e del 2020, prodotti dal 29 agosto 2018 al 3 novembre 2020, vantano una ricarica di Livello 3 tramite il connettore CHAdeMO. La vecchia riusciva ad incamerare sino a 62,5 kilowatt da 500 volt e 125 ampere. Il protocollo di ricarica rapida CHAdeMO 2.0 permette fino a 400 kilowatt da 1.000 volt e 400 ampere. Ha una batteria da 40 o 60 kWh per il 2025. Il pacco inferiore impiega 40 minuti per raggiungere l’80% della ricarica, mentre il pacco esclusivo SV Plus arriva all’80% in circa 60 minuti. A 240 volt, la ricarica richiede 11,5 ore. Sia la Leaf S che la Leaf SV Plus sono equipaggiate di un caricabatterie di bordo da 6,6 kW con una potenza di 6,0 kW.
Secondo i documenti pubblicati dall’ente regolatore per la sicurezza automobilistica statunitense, Nissan sta facendo dei controlli. Il brand nipponico ha sancito che i depositi eccessivi di litio all’interno delle celle della batteria aumentano la resistenza elettrica, causando così una fluttuazione indesiderata nello stato di carica.
In auto avrebbero avuto delle interruzioni della carica. Le batterie sospette sono state fornite da Automotive Energy Supply Corporation. Le celle sospette provengono anche da AESC, una joint venture tra Nissan, Tokin Corporation ed Envision. Sia la S che la SV Plus sono realizzate dalla Nissan nello stabilimento di Smyrna, che ha anche il compito di produrre i crossover Rogue, Pathfinder, Murano e QX60 del marchio di lusso Infiniti.
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