La situazione delle auto elettriche è sempre più nera, come confermato anche dalle ultime notizie. Ecco chi sta faticando più del dovuto.
Non c’è un attimo di pace per il mondo delle auto elettriche, viste dai governi europei come il futuro della mobilità, ma che per il momento, non suscitano abbastanza fiducia ed attenzione nel cuore dei clienti. L’aspetto più negativo è legato ai loro costi d’acquisto troppo elevati, senza dimenticare le autonomie limitate ed i tempi di ricarica ancora troppo lunghi per poter riuscire a competere con termiche ed ibride.
Le auto elettriche, dunque, sono in piena crisi, e questo ha un notevole impatto sia sui costruttori che tanto hanno investito in tal senso, sia sui produttori dei componenti. Proprio in tal senso, dal Nord Europa è arrivata una pessima notizia, con un vero e proprio colosso delle batterie che ha annunciato un netto ridimensionamento della produzione. Scopriamo cosa accadrà nelle prossime settimane, con tanti posti di lavoro che verranno tagliate.
Auto elettriche, disastro per il colosso Northvolt
La crisi delle auto elettriche continua a produrre effetti devastanti, anche in quelle aziende che sembravano in piena salute. Northvolt, colosso della produzione delle batterie, potrebbe licenziare sino a 1.600 persone, riducendo drasticamente la propria forza lavoro. La casa svedese deve far fronte al crollo della domanda che ha colpito le BEV, che ha causato, come conseguenza, una netta diminuzione della produzione. I licenziamenti riguarderanno tre diverse sedi del gruppo, con i tagli che andrebbero a riguardare, a livello globale, circa il 20% del personale.
In sostanza, la forza lavoro di Northvolt verrà ridotta di un quinto, un dato agghiacciante, che fotografa la situazione di crisi estrema in cui sono coinvolte le auto elettriche. Inoltre, è stato sospeso il piano di espansione della fabbrica di celle a Skellefteà, e l’emergenza non è finita qui. In cantiere, Northvolt aveva anche l’idea di produrre del materiale catodico in Svezia, ma il piano è stato annullato e la costruzione dei sistemi per l’accumulo di batterie in Polonia è stata, a propria volta, cancellata.
Secondo il comunicato aziendale, ben 1.000 licenziamenti avverranno direttamente a Skellefteà, 400 a Vasteras e 200 a Stoccolma. In totale, la forza lavoro sarà ridotta del 25% in Svezia e del 20% a livello mondiale. Il tracollo delle auto elettriche sembra non avere fine, e l’idea di vederle rappresentare la totalità del mercato auto nei prossimi anni sta per finire in soffitta.