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2025 shock per gli automobilisti: ecco quanto pagheranno di più dal prossimo anno

Con l’arrivo del nuovo anno, molte voci di spesa legate al mantenimento di un’auto subiranno variazioni, con aumenti previsti per carburante, assicurazioni e costi di manutenzione.

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I proprietari di veicoli in Italia dovranno fare i conti con un incremento delle accise sul diesel e con il costo crescente di servizi essenziali per il mantenimento del veicolo, come il bollo e la revisione. In questo articolo, analizziamo in dettaglio le spese annuali previste per il mantenimento dell’auto e come queste potrebbero influire sul bilancio delle famiglie italiane nel 2025.

Le principali voci di spesa per il mantenimento dell’auto

Per chi possiede un veicolo, la gestione delle spese annuali è un argomento cruciale. I principali costi da considerare includono:

  1. Assicurazione auto
  2. Bollo auto
  3. Revisione e tagliando auto
  4. Carburante e/o ricarica elettrica
  5. Manutenzione ordinaria e straordinaria

Vediamo nel dettaglio ciascuna di queste spese e come incideranno sul costo di mantenimento dell’auto nel 2025.

1. Costo dell’assicurazione auto

L’assicurazione rappresenta una delle voci più importanti nel calcolo del costo di mantenimento di un’auto. In Italia, l’RC Auto è obbligatoria e varia considerevolmente a seconda di diversi fattori, tra cui:

  • Valore dell’auto
  • Età del conducente
  • Classe di merito
  • Regione di residenza

Nel 2022, il costo medio di una polizza assicurativa era di circa 353 euro annui, ma questa cifra può facilmente salire se si aggiungono garanzie accessorie come il furto, incendio o la Kasko.

Per chi vive in regioni più costose come la Campania, l’assicurazione può superare i 1000 euro l’anno, mentre in altre regioni, come il Friuli-Venezia Giulia, si può arrivare a pagare meno di 200 euro.

Con il continuo aumento delle frodi assicurative e l’inflazione, il costo delle polizze auto potrebbe salire nel 2025, aggravando ulteriormente il carico economico per gli automobilisti.

2. Il bollo auto

Il bollo auto, noto anche come tassa di possesso, varia a seconda della potenza del veicolo e della regione di residenza. In media, un automobilista paga tra i 150 e i 200 euro all’anno per questa imposta.

Le auto più potenti, soprattutto quelle con una potenza superiore ai 185 kW, sono soggette a una sovrattassa chiamata “Superbollo”, che aggiunge 20 euro per ogni kW oltre la soglia.

D’altro canto, le auto ibride o elettriche beneficiano di esenzioni in alcune regioni italiane, riducendo così questa spesa per diversi anni dopo l’acquisto.

Nel 2025, non si prevedono aumenti significativi per il bollo auto, ma il passaggio a veicoli meno inquinanti potrebbe influenzare le politiche fiscali regionali, incentivando la mobilità elettrica e penalizzando chi utilizza veicoli più inquinanti.

3. Revisione e tagliando auto

La revisione auto è obbligatoria ogni due anni, con un primo controllo da effettuare dopo 4 anni dalla prima immatricolazione.

Attualmente, il costo della revisione si aggira intorno ai 55 euro presso la Motorizzazione Civile, mentre presso officine autorizzate si può pagare fino a 79 euro.

Il tagliando auto non è obbligatorio come la revisione, ma è fondamentale per mantenere il veicolo in perfette condizioni e per non invalidare la garanzia della casa madre.

Il costo del tagliando dipende dal modello di auto e dagli interventi necessari. Mediamente, si va dai 200 ai 500 euro per i controlli annuali, a cui si aggiungono eventuali spese per la sostituzione degli pneumatici, che può superare i 200 euro ogni due anni.

Queste spese di manutenzione, benché necessarie, rappresentano una parte importante del costo di mantenimento dell’auto e sono destinate ad aumentare nel tempo, in particolare per veicoli più anziani e soggetti a maggiori interventi.

4. Il costo del carburante e l’aumento delle accise sul diesel

Uno degli aspetti più sensibili del costo di mantenimento dell’auto riguarda il carburante. L’anno 2025 potrebbe vedere un aumento delle accise sul diesel, che attualmente sono inferiori rispetto alla benzina.

Le nuove politiche del governo mirano ad uniformare le accise tra i vari tipi di carburanti, in particolare tra diesel e benzina. Attualmente, l’accisa sul diesel è di 0,617 euro per litro, mentre per la benzina è di 0,728 euro per litro.

Questo significa che il diesel potrebbe subire un aumento di 14 centesimi al litro, portando il costo totale per litro di diesel a livelli simili a quelli della benzina.

Un aumento delle accise si tradurrà inevitabilmente in un incremento dei costi di gestione per chi utilizza veicoli a diesel, che rimane il carburante più utilizzato per il trasporto pesante e per molti automobilisti.

Il risultato? Un ulteriore aggravio per il portafoglio degli italiani, con un impatto diretto sul costo di mantenimento dell’auto.

5. Manutenzione straordinaria: un fattore da non sottovalutare

Oltre alla manutenzione ordinaria, ogni auto richiede interventi straordinari a lungo termine. Con il passare degli anni, alcune parti del veicolo tendono a deteriorarsi e richiedono la sostituzione. Tra gli interventi più comuni troviamo:

  • Cambio pastiglie dei freni: costo medio di circa 150 euro.
  • Cambio olio motore: tra i 100 e i 150 euro.
  • Sostituzione della frizione: per auto con cambio manuale, il costo può arrivare fino a 500 euro.

Queste spese sono inevitabili e possono aumentare man mano che il veicolo invecchia, rendendo la manutenzione straordinaria una delle voci più importanti del costo di mantenimento di un’auto.

Inoltre, le auto di lusso o più potenti possono comportare spese di manutenzione straordinaria ancora più elevate, superando facilmente i 1000 euro annui.

Noleggio a lungo termine o acquisto? Qual è la scelta più conveniente?

Una valida alternativa all’acquisto di un’auto è il noleggio a lungo termine. Questa opzione offre numerosi vantaggi, in quanto nel canone mensile fisso sono inclusi servizi come assicurazione, bollo, manutenzione ordinaria e straordinaria, e assistenza stradale.

I vantaggi principali del noleggio a lungo termine includono la possibilità di guidare sempre un’auto nuova, senza preoccuparsi delle spese impreviste di manutenzione. Tuttavia, per chi preferisce possedere il veicolo e tenerlo per diversi anni, l’acquisto potrebbe risultare più conveniente nel lungo periodo, specialmente se il chilometraggio è elevato.

Quanto costerà mantenere un’auto in Italia nel 2025?

Sommando tutte le voci di spesa, il costo di mantenere un’auto in Italia potrebbe aumentare sensibilmente nel 2025. Tra assicurazione, bollo, revisione, tagliando, carburante e manutenzione straordinaria, il costo annuale per un’auto di medie dimensioni può facilmente superare i 1000 euro, a cui si aggiunge il prezzo del carburante che incide per oltre il 50% del costo complessivo.

Per chi guida una city car, il costo totale potrebbe aggirarsi intorno ai 1450 euro annui, mentre per auto più grandi o potenti, il costo può raggiungere i 2000 euro o più.

Conclusione: come ridurre il costo di manutenzione dell’auto

Per far fronte ai costi crescenti di mantenimento di un’auto, è importante adottare alcune strategie di risparmio:

  • Scegliere un’auto a basse emissioni: veicoli ibridi o elettrici offrono vantaggi fiscali e consumano meno.
  • Confrontare diverse assicurazioni: utilizzare comparatori online per trovare le migliori offerte.
  • Considerare il noleggio a lungo termine: un’opzione sempre più conveniente per chi non vuole preoccuparsi della manutenzione.

Prepararsi ai cambiamenti previsti nel 2025 può aiutare gli automobilisti a gestire meglio il proprio budget e a scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Marco Caccia

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