Il motore a benzina non è morto, arriva la rivoluzione: nuova trovata per salvare il termico

Il motore a benzina è ancora quello preferito dai clienti, ma le leggi del futuro puntano ad eliminarlo. Ora c’è una speranza di salvezza.

La domanda che tutti si fanno, in ambito automobilistico, è relativa al futuro del motore a benzina, ed a quello che sarà il suo destino. Stando alle norme annunciate lo scorso anno, tutti i motori a combustione interna saranno banditi a partire dal 2035 in Europa, almeno sotto il profilo della produzione e della vendita. I modelli termici venduti prima di quell’anno, invece, potranno continuare a circolare sino a fine ciclo vita.

Il motore a benzina non è morto, arriva la rivoluzione: nuova trovata per salvare il termico
Motore – immagine a titolo esemplificativo – Quattromania.it

Ma sarà davvero così? L’Europa potrebbe fare qualche passo indietro, iniziando ad aprire agli e-fuel, come reso noto da Ursula von der Leyen nel corso delle ultime settimane, consapevole, forse, del flop di vendita delle auto elettriche. Nel frattempo, è stato creato un motore a benzina potenzialmente rivoluzionario, con il chiaro obiettivo di salvare dalla morte i propulsori a combustione interna. Andiamo a scoprire un progetto molto coraggioso e che punta a far breccia nel settore.

Motore, ecco il rivoluzionario Omega 1 di Astron Aerospace

La fine dei motori termici può attendere, almeno secondo il parere di Astron Aerospace, che ha realizzato Omega 1, un rivoluzionario motore a benzina, che per l’esattezza è un propulsore rotativo. L’obiettivo è quello di garantire delle prestazioni elevate, basse emissioni ed una notevole efficienza, che renda più contenuti i consumi di carburante. Ad inventarlo è stato Matthew Riley, ed è un’unità molto simile al motore Wankel della Mazda, che vinse anche la 24 ore di Le Mans sulla 787B nel 1991.

Omega 1 come funziona
Omega 1 in mostra (Astron Aerospace) – Quattromania.it

Rispetto ad esso però ci sono molte differenze, e riesce anche a risolvere il problema del sovrapporsi dei gas di scarico. Il ciclo 4 tempi viene diviso in due con l’aria fredda separata da quella calda. Due rotori a pale compongono una metà del motore, occupandosi dell’aspirazione e della compressione dell’aria. L’altra parte, invece, si occupa della combustione e dello scarico. Ci sono dunque 4 rotori disposti su due diversi alberi.

Uno dei problemi di questo motore a benzina così particolare può essere dato dal fatto che non sono presenti guarnizioni, il che significa che ha bisogno di livelli di tolleranza molto precisi. La potenza è di 160 cavalli con 170 Nm di coppia, con un regime che va da 1.000 a 25.000 giri al minuto. Può anche essere accoppiato in serie per regalare performance maggiori, con Omega 1 che può toccare anche i 320 cavalli in questo modo. La rivoluzione è dietro l’angolo.

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