Il cinque volte iridato, Jorge Lorenzo, è tornato a parlare del suo rivale in Yamaha, Valentino Rossi. Ecco cosa ha raccontato.
Jorge Lorenzo ha ricordato di aver sentito una forte pressione da parte dei suoi connazionali nel 2015. C’era un tempo in cui era Valentino Rossi il centro assoluto della top class. Dopo 9 mondiali vinti nel Motomondiale, né Jorge Lorenzo né Marc Marquez potevano capacitarsi di come il centauro di Tavullia riuscisse, a 36 anni, ancora a volare in sella alla M1.
Chi ha iniziato a seguire il Motomondiale nel nuovo millennio ha apprezzato le qualità del numero 46. In tanti si sono innamorati della MotoGP e hanno cominciato a guidare una moto, grazie alle gesta del Dottore. Marc Marquez e Jorge Lorenzo, insieme a Stoner, sono stati i due più ostici rivali di VR46. In precedenza il fenomeno di Tavullia aveva strapazzato Biaggi, Gibernau e Capirossi. L’atmosfera è cambiata con l’arrivo dell’armata degli spagnoli, capitata da Pedrosa. Quest’ultimo non riuscì a spuntarla contro Rossi, ma per Lorenzo ci fu vera gloria.
Il maiorchino riuscì a battere Valentino Rossi nel 2010, facendolo scappare via in Ducati. Per l’italiano furono due anni sprecati, mentre lo spagnolo divenne il numero 1 del team di Iwata. Da eroe esiliato Rossi tornò con la coda tra le gambe nel box del team dei tre diapason. Nel 2015 ebbe l’ultima grande chance di vincere il suo decimo riconoscimento iridato, tuttavia nella sfida si inserì Marc Marquez. Il duello in Malesia determinò la fine dei sogni del campione italiano. Il calcetto al numero 93 gli costò caro.
Il maiorchino ha confessato in un’intervista a ‘Duralavita’ che la Spagna parteggiava quasi tutta per Rossi. “Quando ero rivale di Rossi. I tifosi erano molto divisi. C’era odio. C’era odio come si vede nel calcio. Quel 2015 è stato super drammatico, super forte a livello di emozioni, a livello di rivalità. Niente a che vedere con adesso“, ha annunciato Lorenzo.
Nonostante Lorenzo vinse il suo quinto mondiale a Valencia, tantissimi spagnoli si rivoltarono contro di lui. “Ore dopo, mentre festeggiavamo il titolo con la mia famiglia, c’erano circa 50 tifosi (dietro i cancelli del circuito) che insultavano mia madre, dicendo qualcosa come se gli avessimo rubato il campionato. Erano spagnoli e rossisti“, ha raccontato Jorge. “Essere egoista, sportivamente parlando, per me non è essere un figlio di p***ana. È essere quello che devi fare“, ha concluso Rossi.
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