La crisi economica colpisce un famoso brand statunitense, che deve affrontare richiami di auto e tagli al personale. La situazione è nera.
Per il settore automotive non sono anni facili, e la gran parte dei costruttori sta vivendo una crisi che sembra non avere fine. In territorio europeo, siamo diretti testimoni del crollo di colossi come Volkswagen e Stellantis, che nel 2024 hanno sfiorato il baratro più volte. La holding multinazionale olandese ha annunciato un crollo delle vendite e della produzione, con gli utili che stanno calando a picco, bloccando la produzione in vari stabilimenti.
Se possibile, la casa di Wolfsburg è messa anche peggio, ed ha pronto un piano di 15.000 licenziamenti, a cui si aggiunge anche la quasi certa chiusura di 2-3 stabilimenti di produzione in Germania, cosa mai accaduta in 37 anni di storia. Le cose non vanno molto meglio negli Stati Uniti d’America, dove un noto produttore deve affrontare un maxi richiamo di veicoli, a cui si affianca l’imminente licenziamento di un’importante forza lavoro. La crisi sta tagliando le gambe al mercato dell’auto.
General Motors, incubo tra licenziamenti e richiami
Se ne parla ormai da tempo, ma in questi ultimi mesi la situazione si è ulteriormente aggravata. General Motors sta vivendo un momento di crisi nera, ed ha avviato il richiamo di 450 mila auto, e la loro quasi totalità è composta da Pick-up e SUV. Il problema è legato ad una spia di avvertimento del liquido dei freni insufficiente, che potrebbe potenzialmente non funzionare. Ciò impedirebbe al conducente di venire a conoscenza di un eventuale problema tecnico, mettendo a serio rischio la propria incolumità.
Quando ci sono in mezzo i freni, e questo lo sappiamo bene, i costruttori non rischiano nulla, perché un loro malfunzionamento causa sempre brutti incidenti. I modelli richiamati sono la Chevrolet Silverado 1500, la GMC Sierra 1500, la GMC Yukon, la Chevrolet Tahoe, la Suburban, la Yukon XL, la Cadillac Escalade e la Escalade ESV. Tutti quanti sono stati prodotti dal 2023 in avanti, per cui, si tratta di auto molto recenti.
I problemi non sono finiti, visto che è ormai dietro l’angolo anche una pesante ondata di licenziamenti. Nei prossimi mesi, verranno licenziati circa 1.700 dipendenti, con la manovra che inizierà a novembre per poi concludersi a gennaio. Il tutto riguarda lo stabilimento di Fairfax Assembly, situato in Arkansas, e dopo alcune indiscrezioni, la notizia è stata confermata da General Motors stessa.