L’auto elettrica continua a far discutere, ed ora un colosso cinese è costretto a richiamare quasi 100 mila vetture. Ecco i detttagli.
Il mondo delle quattro ruote propone varie alternative alla propria clientela, e l’auto elettrica è vista come il mezzo del futuro, quel veicolo che è in grado di non produrre emissioni inquinanti e che potrebbe contribuire a salvare il pianeta. Tuttavia, le vendite delle BEV sono ai minimi storici, a causa di prezzi d’acquisto troppo elevati, che non incentivano il cliente a provare le nuove tecnologie.
La famosa parità di prezzo tra auto elettrica e motori termici di cui si è tanto parlato in questi anni è stata raggiunta solamente in Cina, mentre dalle nostre parti è ancora ben lontana. Proprio dalla Cina arriva la notizia di un richiamo di quasi 100.000 auto ad emissioni zero, provocato da un pericolo di incendio che sta agitando i proprietari. Ecco qual è il brand coinvolto e quali sono le conseguenze.
La notizia è stata ufficializzata nelle ultime ore, ed è l’ennesima tegola sul mercato dell’auto elettrica. Il colosso cinese BYD è costretto a richiamare 97.000 veicoli per rischio incendio, in merito a veicoli prodotti tra il novembre del 2022 ed il dicembre del 2023. Il rischio di incendio è causato da un difetto di fabbricazione relativo alla centralina del servosterzo, su modelli come la Dolphin e la Yuan Plus, che tra le altre cose, sono anche tra le auto più vendute dell’intera gamma. Entrambe, nel 2023, hanno toccato le 750 mila unità vendute secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers.
La BYD è dunque costretta ad effettuare un richiamo di massa, e per il mondo dell’auto elettrica, già in seria difficoltà come detto in apertura, è l’ennesima tegola. La BYD ha comunicato che gli interventi di riparazione sono già iniziati, con la prima ondata di vetture che è giunta nelle officine per l’installazione di un nuovo componente, che dovrebbe risolvere il problema alla sua radice.
Al momento, si sa che il problema ha colpito le BYD che sono state vendute in Cina, ma non sono arrivate comunicazioni in merito agli esemplari esportati all’estero. Si tratta del secondo richiamo nel corso degli ultimi due anni per il colosso cinese, che nel 2022 aveva dovuto prendere una misura simile per la Tang Plug-In Hybrid, colpita da un problema nella batteria di trazione. Il guaio appena reso noto sarà risolto in tempi brevi.
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