La F1 perde uno dei suoi brand più apprezzati, a seguito di una decisione molto dolorosa da accettare. Si preannunciano polemiche.
Il mondiale di F1 targato 2024 si prepara al rush finale, con il ritorno in pista che è previsto per il week-end compreso tra il 18 ed il 20 di ottobre ad Austin, per il Gran Premio degli Stati Uniti. Max Verstappen arriverà in Texas con 52 punti da difendere su Lando Norris, in forte rimonta nelle ultime gare, grazie ad una McLaren che è ormai la monoposto di riferimento.
Il team di Woking è in fuga nel mondiale costruttori, con Red Bull e Ferrari che inseguono da parecchio lontano. Durante la pausa che intercorre tra Singapore ed Austin non sono mancati i colpi di scena, non tutti positivi per squadre ed addetti ai lavori. Infatti, è stato ufficializzato l’addio alla F1 da parte di uno dei marchi che ne hanno fatto la storia, e che presto si ritirerà dalla massima formula. Si prevedono scioperi e polemiche.
La notizie era nell’aria da tempo, ed ora è arrivata la triste ufficialità. La Renault lascerà la F1 come motorista al termine del 2025, rendendo l’Alpine un team cliente a partire dal 2026, andando a montare le power unit Mercedes. Termina, dunque, l’attività a Viry-Chatillon, dove per decenni sono stati prodotti dei motori in grado di vincere tanti titoli mondiali con squadre come Williams, Benetton, Red Bull e Renault stessa, nel biennio 2005-2006 con Fernando Alonso nelle vesti di mattatore.
L’Alpine ha precisato che l’attività di produzione a Viry-Chatillon proseguirà sino alla fine del prossimo anno, portando dunque a termine questo ciclo regolamentare, prima del debutto delle nuove power unit. La decisione metterebbe in seria difficoltà sia i 360 dipendenti della Renault impegnati nella fabbrica francese sia i diversi fornitori che hanno collaborato con la casa della Losanga nel corso di questi anni. Si parla, tramite lo stop alla produzione di motori per la F1, di un risparmio di circa 120 milioni di euro.
A livello economico, per la Renault questa scelta è senza dubbio vantaggiosa, visto che il costo di acquisto di un motore è pari a “soli” 17 milioni di euro. Con l’addio della casa francese si chiude un’era, visto che la sua storia nel Circus è stata duratura e vincente. Potrebbe iniziare ora il periodo degli scioperi e delle polemiche, perché i lavoratori non hanno preso al meglio una notizia così seria.
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