E’ morto a 90 anni uno dei designer più autorevoli della storia dell’Automotive. Bruno Sacco avrebbe compiuto 91 anni tra due mesi.
Vi sono tantissimi italiani che hanno fatto le proprie fortune all’estero. Nato a Udine Sacco, nel 1951, ottenne il diploma e in materia di auto aveva già le idee molto chiare. Volendo lavorare nel settore meccanico, si iscrisse al Politecnico di Torino, presso la facoltà di ingegneria meccanica, specializzandosi poi nel design. Collaborò con la Ghia, inserendosi nel mondo del design automobilistico grazie a Mercedes.
Il 13 gennaio 1958 Sacco entrò nel prestigioso Centro Stile della Daimler-Benz, dove rimase per oltre quarant’anni. Nel 1959, Sacco si sposò con Annemarie, da cui nel 1960 nacque la loro figlia Marina. I primi lavori dell’ingegnere furono sull’ammiraglia 600 e la sportiva SL Pagoda. Sacco non solo si concentrò nella produzione di serie, ma anche in concept car e prototipi sperimentali come la C111. La sua visione geniale cambiò, radicalmente, la prospettiva del brand teutonico. Da marchio di assoluto prestigio per una fascia di età adulta e avanzata, divenne un brand in grado di ammaliare i giovani.
La vita del nativo di Udine è, strettamente, connessa con quella del brand teutonico. Nel 1975 divenne capo designer del marchio Mercedes-Benz, e creò dei capolavori. Il suo motto stava in due concetti essenziali, due linee base che costituiscono il suo modo di essere designer vengono definite come omogeneità orizzontale e affinità verticale. Le Mercedes avevano una impronta inimitabile, in grado di tenere fede ai principi storici e, al contempo, assicurare una modernità senza precedenti. E’ arrivato l’addio ad uno storico modello.
Sacco ridefinì la gamma della Stella a tre punte, seguendo questi concetti. Tra la metà degli anni 70 e la fine degli anni 90 Sacco regalò una decisa impronta stilistica all’intera produzione automobilistica della Mercedes, allargando il listino. Si devono a lui i primi modelli di Classe A, il debutto della SLK e la nascita di SUV senza tempo come la Classe ML. Venne riconosciuto come uno dei più grandi geni dell’industria dell’Automotive. Fece in tempo anche a promuovere il lancio della prima Smart Fortwo.
Andò in pensione nel 1999 e ricevette tante onorificenze, culminate con il suo inserimento nella automotive Hall of Fame, avvenuto nel 2006. L’eredità di Sacco verrà raccolta da Peter Pfeiffer. Grazie a Sacco la Mercedes ha venduto milioni di vetture e, ancora oggi, ha successo sulla base di quei concetti. Le SLK e CLK sono nate dalla matita di Bruno e hanno conservato un fascino unico al mondo, esattamente come la Mercedes Classe E del 1996 (serie 210), declinata poi in versione station wagon.
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