Il brand DR sta spopolando in Italia, ed oggi vi parleremo della sua storia e di chi fa i suoi motori. La risposta vi stupirà.
Il mercato dell’auto ha conosciuto l’avvento di tanti nuovi marchi nel corso del nuovo millennio, che hanno iniziato a dar fastidio ai colossi del settore. Oggi vi parleremo della DR, brand fondato nel 2006 dall’imprenditore Massimo Di Risio, in quel di Macchia d’Isernia, in Molise. Non si tratta di una regione che vanta una grande tradizione automobilistica, ma tutto è cambiato grazie all’intuizione del suo fondatore avvenuta ormai quasi due decenni fa.
La DR è un marchio che si occupa di importare in Italia vetture prodotte da case costruttrici cinesi, come Chery Automobile, JAC Motors, BAIC Group e Dongfeng Motor. Di recente, ha introdotto sul mercato altri marchi da esso dipendenti come Evo, Sportequipe e molti altri, e va detto che la crescita, sul fronte delle vendite, è stata a dir poco notevole. A fare la differenza sono i prezzi molto contenuti tramite i quali vengono venduti dei SUV molto interessanti. Nelle prossime righe, scopriremo chi si occupa di produrre i loro motori.
Gli ultimi anni sono quelli che hanno guidato la svolta del brand DR, che ha sfruttato al meglio la crisi del mercato dell’auto per promuovere i propri SUV a basso costo, che hanno ottenuto l’approvazione dei clienti. Il gruppo ha triplicato le proprie vendite nel 2021 rispetto all’anno precedente, sfruttando anche il brand Evo, che sta crescendo di anno in anno.
Ma a questo punto, chi si occupa di produrre i motori del brand di cui stiamo parlando? Tutti i propulsori DR sono realizzati dalla famiglia ACTECO di Chery Automobile, ovvero uno dei costruttori cinesi di cui la casa di Massimo Di Risio importa i SUV nel nostro paese, per poi rimarchiarli ed immetterli sul mercato. Vengono usati dei motori 1.5 a benzina sia aspirati che turbo, che possono essere spinti anche dal bio-fuel.
Per chi volesse, non manca la possibilità di puntare su benzina-GPL, con le potenze che variano da un minimo di 114 cavalli sino ad un massimo di 154. Il sottomarchio Evo monta motori 1.5 turbo ed 1.6 aspirati, sia della famiglia Acteco che del brand JAIC. In sostanza, non si tratta di propulsori italiani, e tutti provengono dalla Cina. E questo pare essere un punto di forza.
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