La FIAT sotto Sergio Marchionne strinse varie alleanze, ma quella con Mercedes non andò a buon fine. Ecco tutti i retroscena.
La FIAT ha vissuto momenti di grande tensione all’inizio degli anni Duemila, quando la gloriosa casa di Torino era sull’orlo del fallimento. A rilanciare questo brand ci pensò il manager Sergio Marchionne, un personaggio idolatrato da molti, non particolarmente apprezzato da altri, dal momento che per riportare in pari i conti del marchio piemontese fu costretto a tagliare diversi posti di lavoro.
In ogni caso, tramite modelli come la Grande Punto e la 500 di nuova generazione, la FIAT riuscì ad evitare la bancarotta, e la gran parte del merito fu proprio di Marchionne. Nella giornata odierna, vi parleremo del mancato accordo tra la casa di Torino e la Mercedes, che diversi anni fa stava per andare a buon fine, ma che poi saltò sul più bello. In pochi ricordano questa vicenda, che riguarda una partnership che avrebbe potuto rivoluzionare il settore automobilistico.
Era il 2007, la FIAT aveva da poco svelato la nuova 500 e stava iniziando la fase di rilancio, e per il reparto automotive erano giorni sicuramente migliori di quelli attuali. Nel segmento delle vetture medie, si vociferava di un possibile accordo tra la casa di Torino e la Mercedes, con il brand di Stoccarda che avrebbe dovuto sfruttare la stessa piattaforma ed il know-how del costruttore italiano. Alcuni emissari tedeschi raggiunsero anche lo stabilimento produttivo di Cassino, ancora oggi funzionante, per scoprire i segreti delle fabbriche della casa italiana.
Sergio Marchionne, che credeva fortemente in un possibile accordo con la casa della Stella a tre punte, affermò: “La Mercedes ha bisogno di parecchi motori, alcuni come i nostri, altri no“. Colui che all’epoca occupava il ruolo di amministratore delegato della FIAT affermò che c’era la possibilità di una collaborazione con la Mercedes, ma di lì a poco, il tutto saltò, non con poca sorpresa da parte dei vertici torinese.
Infatti, alla fine del mese di novembre la Mercedes decise di interrompere i colloqui con la FIAT, che erano stati messi in piedi solamente poche settimane prima. Secondo alcune fonti tedesche, fu proprio l’ex numero 1 della Daimler, il “baffone” Dieter Zetsche a chiudere la porta in faccia a Marchionne, stoppando sul nascere la possibile partnership. E chissà come sarebbe potuta andare a finire.
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