La McLaren è in fuga nel mondiale costruttori e crede anche a quello piloti, ma Zak Brown ha delle forti perplessità. Ecco le sue parole.
Il Gran Premio di Singapore ha evidenziato la superiorità della McLaren sul resto della griglia, con Lando Norris capace di vincere in maniera netta la tappa di Marina Bay. Il britannico è ora a -52 punti dalla Red Bull di Max Verstappen, mentre il team di Woking ha messo una seria ipoteca sul titolo costruttori, volando a +41 sul team di Milton Keynes grazie al terzo posto di Oscar Piastri.
Pensare di rimontare sul team di Woking appare un’impresa quasi impossibile, considerando che la MCL38 ha ormai scavato un gap tecnico molto elevato con la concorrenza, in attesa dell’ultimo pacchetto di sviluppi che farà il proprio esordio ad Austin. Dopo l’abolizione dell’ala posteriore dotata del Mini-DRS, la lotta tra McLaren e Red Bull sul fronte politico prosegue, a causa di un episodio che si è verificato nel finale di gara a Singapore, non troppo gradito dai vertici della squadra britannica.
Lando Norris, nonostante un paio di errori, ha condotto con autorevolezza il Gran Premio di Singapore, a bordo di una McLaren perfetta in tutto e per tutto. Tuttavia, l’eccezionale secondo posto di Max Verstappen gli ha consentito di recuperare solamente 7 punti, con l’olandese che ha nuovamente messo in mostra tutta la sua classe, su una pista che è sempre stata ostica per la Red Bull negli ultimi anni.
Proprio al penultimo giro, la Racing Bulls di Daniel Ricciardo ha strappato a Norris il punto addizionale del giro più veloce, agevolato dal montaggio di una gomma Soft fresca nel finale di gara. La squadra di Faenza fa parte della famiglia Red Bull, e tutto ciò non è stato gradito dal CEO di casa McLaren, vale a dire Zak Brown, che dopo la gara non ha nascosto la propria preoccupazione su quanto avvenuto.
Ecco le sue parole: “Porrò delle domande in merito a ciò che è successo, perché le squadre devono saper operare in maniera indipendente a livello sportivo. In questo caso c’è stata una squadra di Serie A ed una di Serie B, ed è un esempio del motivo per cui sono preoccupato per la vicenda della comproprietà“. La questione è tutt’altro che chiarita, ma è ovvio che la Red Bull voglia sfruttare tutte le armi in proprio possesso per rispondere ad una situazione di inferiorità tecnica.
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