La Mercedes ha preso una decisione che in pochi avrebbero potuto prevedere, ma che testimonia il momento di crisi dei brand europei.
Il brand Mercedes sta affrontando una fase di transizione, nella quale, oltre a sviluppare nuovi modelli, sta rivedendo anche i piani futuri. Rispetto a qualche mese fa, la casa di Stoccarda ha operato un passo indietro sull’elettrico, decidendo di produrre e sviluppare veicoli dotati del motore a combustione interna ed ibridi almeno sino al 2030.
Al momento, il piano è comunque quello di passare al full electric dopo quella data, ma non è da escludere che, con la crisi delle BEV che si sta verificando oggi, le cose possano nuovamente cambiare. Nel frattempo, la Mercedes ha fatto una scelta particolare sul fronte cinese, decidendo di dire addio ad un accordo che era stato stretto in passato. Non è un bel segnale per l’automotive europeo, che sembra essere sempre più in balia del paese del Dragone al giorno d’oggi.
Mercedes, addio alla joint venture con Denza
Dopo settimane di indiscrezioni, è finalmente arrivata l’ufficialità: la Mercedes è uscita dall’azionariato della Denza, joint venture creata dalla BYD, che era nata con l’obiettivo di produrre auto elettriche ed ibride a prezzi contenuti. Sino a poche ore fa, la casa di Stoccarda era in possesso del 10% delle quote, ma ha scelto di rivenderle tutte al proprio partner cinese, che oggi è dunque l’unico socio di Denza, brand che era nato nel 2011. Secondo quanto riportato dal sito web “Quattroruote.it“, la scelta è legata a due fattori.
Il primo riguarda il riposizionamento strategico deciso nel 2021, nel quale si è scelto di puntare sul lusso e su fasce di mercato alte, cosa che implica il ridimensionamento nei segmenti più bassi. Ed anche la BYD ha fatto una scelta simile, ciò significa che sia la Mercedes che la casa cinese non hanno più dei target in comune con la Denza, e la scelta fatta dal brand di Stoccarda va a completare quanto era già stato iniziato nel 2021.
All’epoca, la Stella a tre punte decise di ridurre dal 50% al 10% la propria partecipazione nel pacchetto azionario del brand cinese, anche per via dei dati di vendita molto deludenti. La BYD aveva poi deciso di estromettere la Mercedes dai piani di sviluppo, e dopo l’uscita del costruttore teutonico, le vendite di Denza erano schizzate in alto con la D9, con oltre 200 mila vendite.