La Maserati ci ha sempre abituato al lusso estremo e ad auto dotate di un design elegante. Oggi, tuttavia, parleremo di un modello curioso.
La storia della Maserati è ricca di modelli memorabili, vere e proprie icone entrate di diritto nell’immaginario collettivo, ed in pochi avrebbero potuto prevedere la difficile situazione finanziaria nella quale il Tridente si ritrova oggi. La casa modenese è in crisi nera ed è uno dei marchi meno redditizi del gruppo Stellantis, di cui fa parte sin dal gennaio del 2021.
Il brand Maserati, secondo alcune indiscrezioni, era arrivato vicino ad una nuova cessione alla Ferrari, che già tra fine anni Novanta ed anni Duemila aveva gestito questo costruttore. Tuttavia, le voci sono state smentite, ed almeno per ora, il Tridente continuerà a far parte di Stellantis, con un’elettrificazione di tutta la gamma all’orizzonte. Oggi vi porteremo indietro nel tempo, parlandovi di un’auto dimenticata, ma comunque iconica e che avrebbe potuto segnare un’epoca.
Maserati, la Buran pensata per conquistare l’America
Alcune auto, per quanto iconiche e diverse dal solito, finiscono spesso nell’anonimato, dimenticate da tutto e da tutti. Questo è il caso della Maserati Buran, una monovolume pensata per l’America, che secondo Giorgetto Giugiaro, che la disegnò per Italdesign, doveva unire un’estetica così imponente ad un abitacolo da limousine. Questo modello fu svelato al Salone di Ginevra del lontano 2000, catturando l’attenzione e la curiosità di tutti.
Inizialmente, per conquistare gli USA si era pensato ad una coupé o ad un SUV, idee che però vennero messe da parte, puntando su una monovolume. All’epoca, infatti, gli Sport Utility Vehicle non erano così popolari come oggi. Era lunga 5 metri, larga 2 ed alta 1,63 metri, con ampie porte scorrevoli al posto degli sportelli, che aprivano al lusso estremo dell’abitacolo.
I materiali sono di alta qualità, con tanto spazio a bordo per gli occupanti, mentre al vano bagagli era possibile accedere mediante l’apertura di un portellone che non integrava il lunotto di vetro. Tutto ciò era pensato per non esporre chi si trovava a bordo al freddo nel caso di temperature particolarmente rigide.
Le prestazioni erano notevoli, visto che la Maserati Buran era spinta dal motore otto cilindri 3.2 di cilindrata da 370 cavalli di potenza massima. La trazione era integrale. Sviluppata presso il Centro Stile di Moncalieri, la Buran non convinse i vertici, e fu così che non venne mai introdotta sul mercato. Una curiosità riguarda il suo assemblaggio, che avvenne in California, visto che l’obiettivo era quello di puntare su di lei per il mercato d’oltreoceano.