La Ferrari poteva e doveva vincere a Baku, ed invece incassa una brutta lezione da Piastri e dalla McLaren. Ecco cosa non ha funzionato.
Sembrava tutto pronto per una vittoria certa, con Charles Leclerc dominatore delle qualifiche e della prima parte di gara a Baku, ma quando c’è di mezzo la Ferrari, niente è mai scontato. Il Gran Premio di Azerbaijan si è concluso con un secondo posto per il monegasco, graziato nel finale dal contatto tra Carlos Sainz e Sergio Perez, i quali si sono ritrovati costretti al ritiro, ma che, viceversa, avrebbero scavalcato il ferrarista facendolo precipitare già dal podio.
A Monza, Leclerc e la Ferrari avevano realizzato un capolavoro assoluto, ma a Baku sono stati tutt’altro che perfetti, ed ora la caccia al mondiale costruttori si fa in salita. Charles è apparso arrendevole nella difesa sulla McLaren di Oscar Piastri, che dopo il pit-stop si è gettato all’inseguimento del rivale, e non ci ha pensato due volte a scavalcarlo alla prima staccata, per poi gestire alla perfezione il primo posto.
La SF-24 era forse un pelino più competitiva rispetto alla MCL38, ma quella difesa troppo pigra di Charles ha fatto la differenza, ricordando comunque che Piastri ha corso da fenomeno. Ci sarà da capire come ha fatto Leclerc a perdere 5 secondi in un giro, nel momento in cui sono stati effettuati i pit-stop, perché è lì che Piastri si è fatto sotto ed ha poi avuto modo di attaccare.
La Ferrari esce da Baku con soli 18 punti conquistati, contro i 38 della McLaren, nuova capoclassifica nel mondiale costruttori davanti alla Red Bull ed Cavallino. La Scuderia modenese accusa ben 51 punti di ritardo dalla McLaren, e pensare di ricucire lo strappo sarà molto difficile, anche perché dopo Singapore arriveranno piste, sulla carta, più adatte alla monoposto affidata a Lando Norris ed Oscar Piastri.
Guardando al mondiale piloti, il britannico si è portato a -59 da un Max Verstappen in caduta libera, con Charles Leclerc a -78, che a Baku ha recuperato altre 8 lunghezze sul campione del mondo. Tralasciando per un attimo le classifiche, per il monegasco l’Azerbaijan è ormai una maledizione, visto che non ha mai vinto nonostante le quattro pole conquistate, una statistica che non si vede tutti i giorni.
Di buono c’è senza dubbio il netto passo in avanti fatto dalla Ferrari con la SF-24 dotata del pacchetto introdotto a Monza, che nelle ultime due gare le ha permesso di scavalcare Red Bull e Mercedes e di duellare alla pari con la McLaren. Singapore sarà un’altra pista amica, un’occasione da non perdere, per continuare a sperare nel sogno iridato.
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