La Lancia Delta dei “poveri” che forse hai guidato anche tu: era nata per distruggere la Volkswagen Golf

La Lancia Delta è un mito italiano, ed oggi vi parliamo di un modello che faceva parte della sua stessa famiglia. Ecco i dettagli.

Dimenticare ciò che la Lancia Delta ha rappresentato per il nostro settore automotive è impossibile, dal momento che è una delle vetture ricordate con maggior affetto da chi c’era ai suoi tempi. Il mito di questo gioiello è stato ampliato dai successi nel mondiale rally, ottenuti dalla versione S4 e dalla Integrale Evoluzione, che dominò i fondi più difficili del pianeta nella mitica livrea Martini.

Lancia Delta versione povera
Lancia Delta mito italiano (Adobe Stock) – Quattromania.it

La Lancia Delta, secondo quanto reso noto in questi mesi, tornerà sul mercato nel 2028 come terzo modello del nuovo ciclo Lancia, che ogni due anni introdurrà un modello nuovo. La nuova Delta, almeno di colpi di scena, sarà realizzata solamente con powertrain ad emissioni zero, e non avrà nulla in comune con lo storico modello. Nelle prossime righe, vi parleremo di un’auto che faceva parte della stessa famiglia della Delta, ma che si distingueva per un prezzo ben più basso ed altre caratteristiche.

FIAT, scopriamo la storica Ritmo

Tra il 1978 ed il 1988, la FIAT si occupò della produzione della Ritmo, commercializzata anche come Strada. Si tratta di una delle auto più iconiche della casa di Torino, che venne costruita negli stabilimenti di Cassino, nel Lazio, e di Rivalta, in Piemonte. Le generazioni furono due, con la seconda che subentrò alla prima nel 1982. Era un’auto di Segmento C, dove fu poi sostituita dalla Tipo, e della sua stessa famiglia facevano parte la Lancia Delta ed anche la SEAT Ritmo, a lei strettamente legata.

FIAT Ritmo tutti i dettagli
FIAT Ritmo in mostra (Stellantis) – Quattromania.it

Il progetto 138 fu avviato nel 1972 e nacque per sostituire la 128, con un aspetto ben più moderno e prestazioni migliori. L’obiettivo era quello di competere sul mercato con la Volkswagen Golf e la Renault 14, ed il marketing assunse una grande importanza nella definizione del design della Ritmo. Si volle realizzare una vettura a due volumi con portellone posteriore e la possibilità di ospitare sino a 5 persone nell’abitacolo.

Inoltre, c’era la necessità di realizzare degli interni funzionali, con delle linee della carrozzeria che le permettessero di distinguersi rispetto alle rivali. La FIAT Ritmo più potente toccò la potenza massima di ben 130 cavalli, era la versione 130 TC dotata del motore a gasolio, prodotta dal 1983 al 1988. Buone prestazioni ed un ottimo prezzo furono i suoi segreti, e va detto che la Ritmo fece bene nel proprio segmento.

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