Da quasi tre anni, Kimi Raikkonen ha detto addio al mondo della F1. Ecco il motivo del suo curioso soprannome.
Riapparso nel paddock di F1 dopo una lunga assenza in quel di Monza, Kimi Raikkonen è un volto che manca parecchio nel Circus. Il finlandese ha appeso il casco al chiodo alla fine del 2021, dopo un triennio ricco di alti e bassi in Alfa Romeo Racing, con la quale ottenne un grande quarto posto al GP del Brasile del 2019. Il nativo di Espoo è amatissimo, soprattutto dai fan della Ferrari, della quale è stato l’ultimo campione del mondo, nell’ormai lontano 2007.
La sua carriera nel Circus iniziò nel 2001 ed ha avuto una durata di vent’anni, se si esclude il biennio 2010-2011, nel quale si dedicò al mondiale rally. Raikkonen ha vinto in tutto 21 gare, ottenendo 18 pole position e terminando per 103 volte sul podio. La qualifica non è mai stata il suo forte, al contrario del martellante ritmo di gara, con il quale ha costruito la maggior parte dei suoi trionfi. Chiamato alla Ferrari per sostituire Michael Schumacher, vinse il mondiale nell’anno d’esordio, al termine di una rimonta pazzesca sui piloti della McLaren, ovvero Fernando Alonso e Lewis Hamilton.
All’epoca, si pensava che Kimi potesse aprire una vera e propria era di trionfi, ma le cose poi non andarono come si poteva sperare. Tra 2008 e 2009 ottenne solamente tre vittorie, per poi tornare al successo solo nel 2012 con la Lotus. Nella seconda esperienza con il Cavallino, ha vinto il GP degli USA del 2018, senza mai riuscire a lottare per il titolo.
Kimi Raikkonen è sempre stato un personaggio particolare, unico ed inimitabile per via del suo carattere. Il suo atteggiamento lo ha portato a guadagnarsi il soprannome di Iceman, essendo molto freddo in gara e poco disponibile in termini di interviste. Inoltre, era uno che non le mandava a dire, e proprio in relazione alla stampa, non ha mai nascosto il fatto di annoiarsi molto durante i meeting con i media.
L’unico scopo di Raikkonen era quello di guidare, anche se, lontano dalle scene, è un ragazzo che ama molto divertirsi, bevendo fiumi di alcol da vero finlandese. In ogni caso, personaggi di questo tipo mancano terribilmente nel paddock della F1, dove ormai pullula una nuova generazione di piloti, che difficilmente guadagnerà la stessa stima dell’uomo di ghiaccio.
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