La crisi di vendite delle auto elettriche sta portando ad un netto cambiamento di vedute da parte dei vari brand. Ecco cosa accadrà.
La verità è ormai sotto gli occhi di tutti, e negare l’evidenza è diventato impossibile. Il 2024 è un anno nero per le auto elettriche, le cui vendite sono in costante calo, e non ci sono motivi validi per sperare in una rapida ripresa. Le vetture ad emissioni zero, almeno per il momento, hanno fallito su tutta la linea, ed i costruttori che hanno investito tante risorse su questa tecnologia devono iniziare a rivedere i loro piani, pena il fallimento.
Più che di calo reale di vendite, è più corretto parlare di un aumento troppo lento, che non va di pari passo con le spese a cui sono costretti i marchi. Nella prima metà del 2024, infatti, globalmente la vendita di auto elettriche e plug-in ibride è aumentata del 20% secondo i dati diffusi da Rho Motion, ma in molti paesi c’è stato comunque un passo indietro rispetto allo scorso anno. Ed a questo ritmo, i vari marchi non possono far altro che rivedere i propri piani.
Sono molti i marchi che avevano deciso di riconvertire la loro produzione sulle auto elettriche, ma gran parte di loro sta tornando indietro. Stellantis ha scelto, ad esempio, di fermare del tutto la produzione della FIAT 500 elettrica, che sta portando al collasso il sito di produzione di Mirafiori, in Piemonte. Per il futuro dell’Alfa Romeo si era parlato solamente di BEV, ma le cose stanno cambiando, e le prossime Stelvio e Giulia potrebbero essere anche ibride a benzina.
Non è finita qui, perché la Toyota, al 2026, ha abbassato da 1,5 milioni ad un milione la stima di auto elettriche da produrre, un calo pari ad un terzo del totale, e dal maggior produttore di auto al mondo non è certo un bel segnale nei confronti delle nuove tecnologie. Altre modifiche sono arrivate da altri brand, come Audi e Mercedes.
La casa di Ingolstadt, non più di un anno fa, aveva fatto sapere che avrebbe prodotto solo BEV dal 2026 in avanti, fatta eccezione per la gamma sportiva RS, ma ora ha fatto sapere che continuerà lo sviluppo di motori ibridi e termici. Stesso discorso per la Mercedes, che fino al 2030 almeno produrrà motori a combustione interna. La Volkswagen vuole invece proseguire sulla strada dell’elettrico, anche a costo di mandare a casa migliaia di lavoratori impiegati.
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