Auto elettriche, gigante in crisi nera: la dolorosa decisione che può far crollare tutto

Le auto elettriche continuano a non far segnare risultati positivi, e la crisi non si ferma. Ecco l’annuncio di un noto costruttore.

Un vero e proprio patatrac. Così potremmo definire in poche parole il tentativo di imporre alla popolazione mondiale l’utilizzo delle auto elettriche, che per il momento non riescono ad ottenere il successo auspicato dagli enti governativi. La follia green in Europa ha imposto un ban ai motori termici nel 2035, ma a giudicare dai risultati di mercato, sempre più negativi per le BEV, è probabile che presto i programmi futuri vengano largamente rivisti.

Auto elettriche disastro per il colosso
Auto elettriche brutta notizia (Adobe Stock) – Quattromania.it

Le auto elettriche costano troppo, hanno autonomie limitati e lunghi tempi di ricarica, aspetti che non convincono minimamente i clienti, che preferiscono puntare su auto termiche o, al massimo, ibride. Tutto ciò sta pesando e non poco sui marchi che avevano scelto di puntare sull’elettrico, con Mercedes, Ford, Audi e molti altri che hanno optato per dei passi indietro. Per alcuni, invece, pare già essere troppo tardi, come per il produttore di batterie che sta vivendo una crisi che ora vi andremo a raccontare.

Auto elettriche, disastro per il produttore di batterie

Alcuni costruttori che hanno puntato sulle auto elettriche sono sul filo del lastrico, mentre altri hanno già alzato bandiera bianca, come l’americana Fisker, che tempo fa ha annunciato il fallimento. Ebbene, ora è il principale produttore di batterie rinnovabili Northvolt a rischiare grosso, e per chi non la conoscesse, si tratta di un’azienda svedese, che sta affrontando il periodo più delicato dal momento della sua fondazione.

Batteria guai per Northvolt
Batteria in mostra – Quattromania.it

Anche in questo caso, il problema è rappresentato dal crollo di vendite delle auto elettriche, e da una sempre maggiore carenza di richiesta di produzione di batterie da parte delle case. Per rispondere alla crisi, la Gigafactory di Northvolt ha deciso di sospendere la produzione, ed anche il sito di Borlange chiude del tutto, dopo essere stato acquisito dall’azienda solamente nel 2022. In base a quanto si apprende, le trattative per la cessione e la vendita dello stabile sarebbero già iniziate.

I vertici hanno fatto sapere che Northvolt ha bisogno di una maggiore stabilità finanziaria, il che significa, in parole povere, che non c’erano più soldi per sostenere una produzione di quel tipo. Le BEV sono in piena crisi e stanno trascinando in bancarotta diverse realtà, ed al momento, un’inversione di tendenza appare ben lontana dalla realtà. Il futuro è nero.

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