Per Stellantis i problemi sembrano non avere fine nel corso del 2024, ed una nuova, terribile grana è appena emersa. Cosa sta accadendo.
Il gruppo Stellantis è entrato in un vortice di negatività dal quale sarà difficile fuoriuscire, in un 2024 che è senza dubbio l’anno peggiore dalla sua fondazione. I dati relativi al primo semestre hanno fotografato una situazione terribile, fatta da un crollo delle vendite e degli utili, anche su base annua. Il CEO Carlos Tavares ha parlato anche di possibili tagli per i marchi meno redditizi, e tutti hanno subito pensato alla Maserati, ormai in crisi da anni.
In seguito, la notizia è stata smentita, e pare proprio che Stellantis, almeno per il momento, manterrà tutti i costruttori al proprio interno. Tuttavia, dagli Stati Uniti arrivano pessime notizie sulla qualità dei modelli prodotti, che hanno costretto uno dei marchi più famosi al mondo ad un richiamo di milioni di veicoli. Andiamo a scoprire, nel dettaglio, di quali auto si tratta.
Stellantis è proprietaria anche di brand provenienti dagli Stati Uniti d’America, come Chrysler, Ram e Jeep, ed è proprio dagli USA che è arrivata l’ennesima mazzata su un 2024, sin qui, da dimenticare. Infatti, durante i primi otto mesi del 2024 sono state richiamate la bellezza di 1,46 milioni di Chrysler in tutto il mondo, e le cose sono andate malissimo specialmente oltreoceano.
In base ad un’analisi resa nota in queste settimane, la Chrysler ha già effettuato 40 richiami nel 2024 negli USA, prendendosi la maglia nera di colei che ha richiamato più auto assieme alla Ford, con la quale condivide questo poco onorevole primato. Il problema sulle Chrysler riguarda un malfunzionamento del software del sistema di frenata antibloccaggio, che può aumentare e non poco il pericolo di incidente. La fonte della notizia è la Reuters, il che significa che l’indiscrezione non può che essere considerata una verità assoluta.
Stellantis deve fare i conti anche con molti altri richiami delle auto provenienti dagli Stati Uniti, visto che è scattato anche il richiamo di 33.000 Jeep Gladiator, prodotte tra il 2020 ed il 2024, ed anche di Jeep Wrangler costruite tra il 2018 ed il 2024. In questi casi, il rischio è che a bordo si possa scatenare un cortocircuito nel quadro strumenti. Insomma, per la holding multinazionale olandese si prevedono tempi bui, anche perché i richiami corrispondono sempre a danni economici e d’immagine notevoli.
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