Oggi vi parliamo di una famiglia di auto che montano i motori PSA, che equipaggiano un numero impressionante di veicoli.
Al giorno d’oggi, il gruppo PSA è confluito in Stellantis dopo la fusione con FCA, creando la holding multinazionale olandese, nata nel gennaio del 2021. Il vecchio gruppo francese, noto legalmente come Peugeot S.A., includeva al proprio interno altri brand come la Citroen, la DS Automobiles e la Opel, oltre a Vauxhall Motors, tutti ovviamente entrati a far parte di Stellantis.
Nella giornata di oggi, vi parleremo di tutti quei marchi che nella loro storia hanno montato sulle proprie auto motori PSA, e vi possiamo garantire che sono davvero parecchi, in quello che è un elenco dove si trovano auto che ad oggi, con il gruppo Stellantis non hanno nulla a che vedere. Scopriamo che motori erano e chi hanno equipaggiato nella loro storia.
Oggi ci concentreremo su una particolare famiglia di motori PSA, vale a dire quelli noti con la denominazione DW, che sono un insieme di propulsori a gasolio, montati su un’infinità di modelli. Il debutto di questa generazione di motori avvenne nel lontano 1998, e vennero pensati per prendere gradualmente il posto degli ormai obsoleti XUD, con l’obiettivo di ridurre sia i consumi che le emissioni inquinanti.
I motori DW possiedono un basamento in ghisa ed una testata in lega di alluminio. Vennero articolati in tre versioni, comprese tra 1,9 e 2,2 litri, tutte con architetture a 4 cilindri in linea. La versione DW8 ha equipaggiato vetture come la Peugeot 206, la 306 e la Partner/Ranch 1.9 D, mentre la DW10A e DW10D ha accompagnato un gran numero di brand. La Peugeot è rimasta quella che ha usufruito maggiormente di questi motori, ma anche la Citroen ne ha fatto un uso massiccio, ed anche la Suzuki, sulla Vitara 2.0 HDI 3p. Dunque, non solo marchi francesi hanno montato motori PSA.
Ulteriori conferme ci arrivano da altre varianti dei motori DW10, che hanno spinto anche vetture come la Lancia Z e la Lancia Phedra, oltre che la Fiat Ulysse e la Suzuki Grand Vitara. Non vanno dimenticate altre decine di modelli come Citroen e Peugeot, ricordando anche Ford e Volvo che hanno sfruttato i motori DW10B e DW10TED4. Al giorno d’oggi, qualche modello continua a montare motori di derivazione PSA, anche a benzina, come la Fiat Grande Panda appena svelata, a conferma della grande capacità di questi propulsori di adattarsi a varie epoche di vetture.
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