Oltre alla Volkswagen, un altro colosso dei motori sta rischiando il collasso. Appassionati del marchio e operai preoccupatissimi.
Sono mesi convulsi per il mondo dell’Automotive internazionale, per via di una corsa contro il tempo per poter adeguare le aziende alle normative europee. A rendere il tutto ancor più problematico è il contrasto forsennato che i membri dell’Unione europea stanno svolgendo tentando di scoraggiare l’approdo massiccio di veicoli asiatici sul vecchio continente. Una concorrenza così pericolosa per gli storici marchi nostrani non si era mai vista prima, ma molti di essi stanno cadendo vittime di essa, anche per via delle collaborazioni e dei dazi che si hanno con alcune aziende orientali.
Una delle prime vittime sacrificali del gioco di potere in atto è stata la Volkswagen, ma ora anche un’altro colosso europeo potrebbe esser risucchiato nel vortice della concorrenza. Ovviamente, lo stupore e la preoccupazione che stanno vivendo gli appassionati e, soprattutto, gli operai del marchio è a dir poco preoccupante.
Si tratta della Cupra, ossia la figlia del noto marchio spagnolo Seat, la quale ha delle collaborazioni con alcune aziende cinesi e, proprio per questo motivo, potrebbe subire dei dazi provenienti dall’Unione europea di cui fa parte. In pratica, per andare a colpire le aziende asiatiche, l’Ue potrebbe danneggiare gravemente anche quelle europee, per via del forte legame che esse hanno, ormai da anni, con il mondo orientale. Non può non venire in mente, quindi, il modo di dire del cane che si morde la coda.
Non solo Volkswagen, ora a sopperire alla concorrenza c’è anche Cupra
Tutto nasce con la produzione del nuovo SUV della Cupra, il Tavascan, il quale viene attualmente assemblato nel sito di proprietà della Volkswagen Anhui, in Cina. Proprio per questo motivo, il Tavascan sarebbe soggetto a una ulteriore tassazione e ciò metterebbe “a forte rischio il futuro della Cupra”, fa sapere il CEO dell’azienda spagnola, Wayne Griffiths (. Nel caso in cui il nuovo tariffario sui veicoli entrasse in vigore, allora il Tavascan sarebbe tra quei modelli maggiormente esposti a rischi.
In tal caso, la Cupra potrebbe non raggiungere gli obbiettivi di riduzione delle emissioni, visto che il Tavascan è spinto da una powertain 100% elettrica, e ciò comporterebbe ulteriori sanzioni su di essa. In tal caso, l’azienda spagnola sarebbe costretta a ridurre la produzione tagliando i costi e ciò andrà obbligatoriamente a impattare sull’occupazione dei dipendenti. “L’intenzione di proteggere l’industria europea sta avendo l’effetto opposto”, ha infine dichiarato Griffiths puntando il dito sui membri dell’Ue che hanno preso la decisione di creare questi tipi di dazi.