In Nord Europa sanno come si costruiscono vetture robuste, versatili e soprattutto sicure. Il segreto si nasconde sotto al cofano delle auto Volvo.
La storia di Volvo Cars farà storcere il naso ai puristi per il nuovo indirizzo che è stato intrapreso dalla nuova proprietà. Tutto scorre, dicevano i greci, e il nome stesso del brand svedese deriva al verbo “volvere” latino. L’azienda non nacque subito con la finalità di produrre automobili. Il piano originario era quello di realizzare dei cuscinetti che sarebbero stati spediti in Nord America.
Il logo Volvo riprende il simbolo chimico dell’acciaio, proprio per porre l’accento sulla indistruttibilità delle vetture. La diffusione massiccia delle automobili, infatti, spinse il marchio svedese a lanciarsi nel business nel 1927. Decennio dopo decennio il successo di Volvo nacque da una attenzione spasmodica alla sicurezza. A Göteborg, in Svezia, i due soci ex-dipendenti Assar Gabrielsson e Gustav Larsson volevano creare vetture indistruttibili sul piano tecnico.
Non solo vennero presentate le prime automobili, ma nacque la divisione autobus, trattori agricoli, macchine movimento terra e motori marini. La Volvo ha costruito, nell’arco della sua storia, auto molto potenti e affidabili. La svolta arrivò nel 1999 con il passaggio alla Ford. E’ incredibile il numero dei brand inglesi entrati nell’universo del Gruppo del Michigan che poi hanno spiccato il volo con altre proprietà in battute successive.
Dal 2010 il brand svedese è di proprietà del Gruppo cinese Geely. Quest’ultimo è uno dei major della nuova industria dell’Automotive asiatico. Il listino attuale può vantare auto di medie e grandi dimensioni, full electric e ibride comprese. Lo stile si è un po’ amalgamato a quello asiatico. Volvo Cars presenta factory a Kuala Lumpur (Malesia), centri di Ricerca & Sviluppo a Shanghai, a Copenaghen, a Stoccolma, a Lund e persino a Sunnyvale negli Stati Uniti. I centri stile di Volvo Cars, invece, sono a Göteborg, a Camarillo (USA) e a Shanghai.
I motori della Volvo presentano basamento e testata in lega di alluminio, 4 valvole per cilindro; distribuzione a doppio albero a camme in testa, alimentazione ad iniezione elettronica multipoint e bielle fratturate in acciaio forgiato. I motori, nati dalla collaborazione con Renault, erano concepiti e testati alle basse temperature svedesi. Oggi il brand è nelle mani di Geely che ha ampliato la scelta di SUV con una spinta verso la tecnologia elettrica. Del resto, la Svezia è tra i Paesi più green del Vecchio Continente.
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