L’industria dell’Automotive 2.0 sta attraversando una fase di crisi clamorosa. Nemmeno con gli incentivi c’è stato un cambio di passo sulle EV.
Nel Vecchio Continente è scoppiata una crisi profondissima. Gli effetti della pandemia da Covid-19 e l’invasione russa in Ucraina hanno determinato un aumento dei prezzi dei beni prima necessità. Con una inflazione galoppante, l’auto non rappresenta più una priorità assoluta, figurarsi le costosissime vetture full electric.
Non ci sarebbe potuto essere momento peggiore per il passaggio epocale alle EV. I numeri in Italia sono pietosi. Le auto elettriche non piacciono, ma non per l’assenza di sound, come molti credono. C’è una carenza di colonnine di ricarica, non trasmettono il medesimo piacere di guida delle auto termiche e sono proibitive per la fascia media. In Europa le stanno cercando di imporre con degli obblighi, incentivandole con delle offerte che non funzionano. Persino i più progressisti green sembrano scettici all’idea di fare un investimento che perde subito valore sul mercato dell’usato.
Le case produttrici che si sono concentrate sull’elettrico hanno visto i fatturati crollare. La Volkswagen e la Mercedes hanno deciso di posticipare i buoni propositi di un listino completamente alla spina. Toyota continuerà a spingere il suo ibrido e sta puntando all’idrogeno. Secondo i colleghi de Il Sole 24 Ore, i volumi di vendita restano sotto quasi il 20% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019.
Vendite auto, i numeri della crisi
Il Centro Studi Promotor ha reso noto che non vi sono prospettive positive. Nel 2024 a marzo, maggio e a luglio sono emersi risultati negativissimi. Francia e Germania hanno fatto registrare un preoccupante -2%. La quota delle EV è passata dal 14,5% di luglio 2023 a 13,6% di luglio 2024. In questi primi 7 mesi dell’anno è emerso un raffronto sempre in negativo di 14,3% al 13,8%. In Germania il crollo è stato verticale, con una vendita delle elettrica al 12,9% contro il 20% dello stesso periodo dell’anno precedente.
Volkswagen a luglio ha fatto segnare -3,1%, mentre Stellantis ha palesato un – 4,8% sul mese di luglio e un -0,5% da inizio anno. Chi ha avuto una forte crescita è la Renault. I suoi sottomarchi volano. La Dacia, in particolare, ha avuto un boost di vendite impressionante nel primo semestre del 2024. La Tesla ha fatto dei netti passi indietro. In ripresa Mercedes e BMW nel confronto con lo scorso anno. La crescita del Gruppo cinese SAIC è del 15%, con una quota di mercato pari al 2%.