Le automobili Audi sono tra le più desiderate al mondo. Il motivo? Sono moderne, affidabili e molto performanti. Ecco chi c’è dietro al successo del marchio teutonico.
Che abbiate guidato una piccola Audi A1, un crossover all-road o una berlina come la A7, difficilmente, sarete rimasti delusi. Nell’abitacolo di una vettura della Casa dei Quattro Anelli si respira una attenzione ai dettagli che oggi pochissimi altri brand hanno conservato. Audi è anche gloria nel Motorsport con trionfi iconici nel mondo dello sterrato e nelle sfide endurance della 24 Ore di Le Mans (13 vittorie tra il 2000 e il 2014 con vetture benzina, turbodiesel e ibride) e ben 8 titoli costruttori nelle gare Turismo del DTM tedesco fra il 2004 e il 2022.
Il marchio Audi è frutto di un’idea di August Horch, noto per essere uno dei primissimi sviluppatori dell’industria automobilistica europea. Nel 1899 l’imprenditore tedesco creò a Colonia la società Horch & Cie per il lancio delle prime vetture della storia dell’Automotive. Era un’epoca di sperimentazioni. August Horch, dopo la laurea in ingegneria, aveva lavorato a braccetto con Karl Benz, considerato l’inventore assoluto dell’autovettura. Benz con Daimler prese una direzione precisa, mentre Horch si ritagliò uno suo spazio personale.
Nel 1909 nacque così l’Audi in Sassonia. August Horch decise di tradurre il suo cognome in latino, creando il brand. In tedesco horch corrisponde all’imperativo del verbo horchen, ossia “ascoltare”. In latino si può tradurre con il verbo “audire”. Il primo modello fu la Typ A e fu un successo immediato. In seguito arrivarono le Typ B, Typ C e tante altre vetture che hanno scritto pagine indelebili dell’industria dell’Automotive. Dopo la fine della Grande Guerra il listino dell’Audi arrivò sino alla Type G.
Fu il danese Jørgen Skafte Rasmussen, titolare della Zschopauer Motorenfabrik, a tendere una mano ad Horch in piena crisi economica per la grande depressione. L’imprenditore nordico prese possesso del pacchetto azionario. Dall’unione tra la Wanderer e l’azienda di Horch nacque l’Auto Union. Quest’ultima avrebbe dovuto rappresentare una assoluta garanzia sino ai giorni d’oggi, ma si sa le strade sono infinite.
I Quattro anelli di congiunzione tra le diverse società portarono alla riformulazione del progetto in favore del fondatore. August Horch, entrato nel consiglio d’amministrazione del marchio, riuscì a reindirizzare la produzione. Il passaggio epocale si ebbe con l’arrivo del Gruppo Volkswagen. Quest’ultimo è riuscito a far volare i fatturati dell’Audi, equipaggiandola con motori prestazionali e molto affidabili. La gamma attuale, seguendo il diktat Volkswagen, è improntata sull’elettrico. Per il 2026, è previsto l’ingresso in Formula 1. Il team tedesco preleverà la Sauber, puntando ai massimi traguardi nel circus.
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