Addio allo storico gioiello dello Scorpione, il futuro di Abarth è incerto con un passato glorioso e un futuro da riscrivere
Con le norme anti inquinamento sempre più stringenti, il futuro di molte automobili iconiche che hanno fatto la storia del motorsport sembra sempre più incerto. Purtroppo sembra che per loro non ci sia più spazio, se non per le sole versioni a batteria. Il tipico rombo dei motori a combustione viene sempre più spesso sostituito da un mix di suoni artificiali emessi dall’impianto stereo, in grado di riprodurre i vari toni del motore termico in base alle diverse velocità.
Per i puristi della guida, tutto ciò che sta avvenendo è un’eresia bella e buona, fino a sfociare nel ridicolo e nella denigrazione di una tradizione secolare di cui solo alcuni marchi storici possono permettersi di vantare. Certamente tra questi vi è il marchio italiano Abarth, che ha scritto la storia di centinaia di versioni pepate di normalissime automobili popolari. Ebbene, il suo futuro è sempre più in bilico, con lo stop alla produzione di uno dei suoi veicoli più emblematici degli ultimi decenni.
“Darwinianamente” parlando potrebbe trattarsi dell’evoluzione della specie. Ma il passaggio dalla Abarth 595, equipaggiata con il collaudato motore 1.4 T-Jet nelle sue varie declinazioni di potenza, alla sola versione elettrica suona più come una involuzione della specie. Soprattutto perché è corretto pensare di ridurre le emissioni di CO2 nell’aria che respiriamo, ma non può coinvolgere in maniera così netta qualsiasi tipologia di vettura. Bisogna saper distinguere le automobili in categorie, e per categorie non si intendono i segmenti, bensì le tipologie di automobili.
Abarth, come tanti altri marchi che si sono resi famosi nei decenni per via dei propri gioielli sportivi, rischia di estinguersi se non riuscisse a snaturare la propria storia e tradizione. Bisognerebbe in qualche maniera tutelare un settore di nicchia che incide in maniera marginale sulle tonnellate di CO2 giornalmente emesse. Sfogo a parte, in Abarth hanno scelto di interrompere la produzione della 595 a combustione prodotta nello stabilimento polacco di Tychy, per mantenere a listino la sola versione elettrica, che tra l’altro non sta riscontrando il successo sperato.
A spingere verso lo stop non sono solo le sempre più stringenti normative antinquinamento, ma anche l’obbligo normativo in vigore da luglio 2024 di dotare di serie tutte le nuove auto immatricolate dei cosiddetti ADAS, ossia i sistemi di assistenza alla guida per aumentare la sicurezza stradale. Vittima di questa scelta sarà anche la Fiat 500 da cui deriva la sorella sportiva, che dovrebbe rivedere la luce in versione ibrida a partire dal 2026, mentre nessun futuro sarà riservato alla 595 che resterà nella sola variante a batteria.
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