Il colosso piemontese non più 100% italiano. Ecco cosa è cambiato dopo l’accordo siglato con i francesi di PSA.
C’era una volta una FIAT 100% made in Italy che rappresentava un vanto per gli italiani. Nel 2021, a causa di un clamoroso ritardo sulla tecnologia elettrica, la FIAT Chrysler Automobiles è stata costretta a correre ai ripari, siglando un accordo con PSA. E’ nato così il Gruppo Stellantis. Nel portfolio figurano brand quali Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram Trucks e Vauxhall.
Stellantis è diventato, subito dopo l’accordo, il quarto produttore di auto al mondo. Il nome trae ispirazione da questo nuovo e ambizioso progetto e dalle forti culture aziendali che, unendosi, hanno creato un colosso dell’Automotive. Stellantis deriva dal verbo latino “stello” che significa “essere illuminato di stelle”. E’ presente in 29 Paesi situati tra Europa, America, Africa e Asia. La sede è ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Anno dopo anno la realtà economica si è consolidata con modelli come la 500.
Nel 2023, agli azionisti, sono arrivati 6,6 miliardi di euro sotto forma di dividendi e riacquisti di azioni, con un aumento del 53% rispetto ai 4,3 miliardi di euro del 2022. Nel 2024 sono stati lanciati modelli rivoluzionari. La FIAT ha proposto la Nuova Grande Panda, la Lancia ha presentato la nuova Ypsilon e l’Alfa Romeo la Junior. Il Gruppo italo-francese ha deciso di allargarsi anche in Cina, diventando partner di Leapmotor. Il brand cinese avrà una presenza in 9 Paesi tra i quali l’Italia con una rete di 200 venditori. I punti vendita arriveranno a 500 entro il 2026.
La FIAT negli anni è sempre stata un punto fermo dell’industria italiana, ma con l’aumento generale dei prezzi c’è una chiara tendenza a spostare la produzione all’estero. Non è una novità la creazione di vetture in Polonia. Tutto questo allo scopo di abbassare i costi di sviluppo e produzione delle proprie auto. Una mossa fatta anche per fronteggiare l’offensiva indiana e cinese.
Come è emerso dal servizio Autostop, andato in onda su La7 nel programma di 100 minuti Corrado Formigli, l’azionista di maggioranza, ovvero la governance della holding della famiglia Agnelli è ora nel pieno controllo dei francesi. A tessere queste trame c’è il CEO di Stellantis Carlos Tavares, ex Nissan e quindi di fatto Renault e soprattutto ex a.d. e Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo PSA.
Il passaggio al ramo francese ha creato non poche tensioni anche nell’esecutivo. Le nostre fabbriche stanno lentamente smettendo di produrre auto sul territorio in favore di quelle dell’est Europa. Di questo passo gli italiani nel settore si troveranno senza lavoro. Il governo almeno ha strappato un accordo per avere almeno 1 milione di auto prodotte in Italia.
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